Il concetto di libertà spiegato con gli occhi di un gatto nel film in concorso A CAT’S LIFE per la sezione Elements +6.
I piccoli giurati della sezione Elements +6 in Sala Lumiére hanno assistito alla proiezione del film A CAT’S LIFE diretto dal regista francese Guillaume Maidacthevsky. Gli studi in biologia lo hanno avvicinato alla produzione di film incentrati su argomenti a tema ecologico. Un argomento molto caro al cineasta è la salvaguardia del Pianeta e della natura in generale. La sua particolarità, che colpisce e convince chi si appresta a vedere una sua opera, è la capacità di rendere attori anche degli animali, servendosi del loro mezzo di comunicazione più potente: gli occhi.
Ogni animale, così come accade per gli attori in carne e ossa, al suo interno offre delle caratteristiche e una personalità ben precisa. L’intento di realizzare un prodotto che possa essere considerato vero, reale e non artefatto è il suo unico pensiero. Nelle note di regia allegate alla scheda del film, è lo stesso Guillaume Maidacthevsky a dichiarare: “non voglio che le persone che escono dal cinema pensino che il mio film sia uno scherzo.”
La scelta di raccontare la storia di un gatto, con tutte le sue sfaccettature, è stata dettata dalla volontà di spiegare ai bambini il concetto di libertà. Un dono che non tutti possono vantare e che le persone – o gli animali come in questo caso – hanno la possibilità di sfruttarla come meglio credono.
La protagonista umana del film è Clémence, una bimba di dieci anni, insieme al gatto Rroû, che ama camminare per i tetti di Parigi. Quando la piccola lo trova casualmente rifugiato nella soffitta di casa sua, decide di prendersene cura e di adottarlo. La partenza della famiglia per trascorrere qualche giorno di relax immersi nel verde, porta il vicino a stare a stretto contatto con la natura per la prima volta. Il cambiamento tra la città caotica e le montagne del nord est della Francia, destabilizzano notevolmente l’animale e la piccola in quei giorni, conosce una donna dal carattere inizialmente burbero, per poi mostrarsi affabile con lei e il suo amico a quattro zampe.