La seconda giornata della sezione Gex Doc prosegue a Giffoni con A GOLDEN LIFE di Boubacar Sangare. Dopo la proiezione del giorno precedente, si passa velocemente dal nord Europa all’Africa per parlare di un cercatore d’oro di sedici anni.
La seconda giornata della sezione Gex Doc prosegue a Giffoni con A GOLDEN LIFE di Boubacar Sangare. Dopo la proiezione del giorno precedente, si passa velocemente dal nord Europa all’Africa per parlare di un cercatore d’oro di sedici anni. Si tratta di un’opera prima, il primo lungometraggio del regista che ha vissuto un’esistenza simile al protagonista Rasmané (ma tutti lo chiamano Bolo) in una miniera del Burkina Faso con suo fratello. La vita di Bolo è fatta di routine – il lavoro, la cucina, i fagioli che non vuole condividere con nessuno, temendo l’assalto degli altri compagni all’unico pasto di giornata – ma anche di speranza. E quel bagliore di speranza è appeso ad un filo che in miniera, attraverso una carrucola, parte dalle viscere della terra, a centinaia di metri di profondità, e lo riporta in superficie. L’oro è la sua speranza: se lo trova, svolta e costruisce il proprio futuro. “L’oro è avvolto dal mistero – ripetono i giovani minatori – trovarlo è anche una questione di fortuna”. La speranza è sempre giovane ma il tempo trascorre inesorabile e nessuno può fermare il suo incedere. Quando passa, trasforma il fisico, rende i lineamenti più marcati. Bolo non comprende per quale motivo abbia già mal di schiena pur essendo un ragazzo. È come se il tempo si fosse cristallizzato: “lavo queste mutande quando esco dal tunnel e le indosso da quando le ho comprate”. E poi i consigli tecnici per evitare di strapparsi i vestiti e farsi male: “la corda va calata piano dalla sommità alla profondità del tunnel e bisogna anche smussare gli spigoli delle pareti della roccia, altrimenti avvertiamo molto dolore quando scendiamo giù”. Con il trascorrere del tempo, non cambia solo il corpo ma c’è pure una silenziosa trasformazione interiore: perde gradualmente la sua innocenza infantile. Quando finalmente Rasmané che tutti chiamano Bolo ottiene dei sacchi di minerale, li trasporta nella “yaar”, la “città” costruita ex novo ai margini delle miniere. Lì incontra Missa e Dramane, 12 e 13 anni, due amici carrettieri incaricati di trasportare il minerale dai cercatori d’oro. Accompagnano Rasmané attraverso le varie fasi della trasformazione del minerale, fino al momento tanto atteso nel quale l’oro si trasforma in denaro.