Un’idea non è un oggetto singolo, un misterioso evento che dal nulla prende improvvisamente una forma finita. È la conseguenza di desideri e di intenzioni, di un istinto che diventa presto volontà. Una nuova idea non è statica, non è solitaria, non resta inalterata neanche un istante. È, piuttosto, simile a una rete di neuroni che si agitano in sincronia, trovando una configurazione che non si era mai presentata prima e che da quel momento continuerà nel suo percorso a crescere e assumere nuove forme.
Per raccontare Giffoni si può partire da qui. Si può parlare di un’idea che incessantemente genera altre idee, propone nuovi modelli, nuove possibilità alla società del presente e a quella di domani.
Alcune idee dimostrano di avere la forza di alimentare la crescita culturale, di generare crescita economica, di trasformare e migliorare la vita quotidiana, di svelare percorsi diversi per risolvere situazioni di crisi. Tutti gli incentivi per produrre nuove idee sono motori di sviluppo e propulsori di crescita per tutto il territorio che li ospita. Giffoni è un contesto che risponde a queste caratteristiche e allo stesso tempo intercetta altri contesti di valore per metterli in luce e crearli.
Un obiettivo raggiunto che sembrava impossibile: spostare i limiti della periferia, fino ad inglobare il mondo stesso e a portare tra le braccia di un piccolo paese del sud Italia titoli importanti, opere necessarie e personaggi dal peso così rilevante che le loro orme, in termini di eredità culturale e di pensiero, ancora adesso sono ben visibili e marcate.
Dalla prima edizione del festival sono passati oltre 50 anni, più di diciottomila giorni di attività in cui Giffoni ha dimostrato che c’è un altro modo di pensare ai giovani, di farli partecipare alle conversazioni sui temi fondamentali della contemporaneità, di coinvolgerli nelle decisioni che determinano il loro presente e il futuro di tutti.
All’origine c’è una scommessa sul cinema e sulla condivisione di storie come presupposto per il miglioramento della qualità della vita dei giovani. Il risultato di questa scommessa si può misurare nelle testimonianze degli ex giurati, nel comportamento, nella fiducia e nei successi accademici e professionali dei tanti che hanno vissuto l’esperienza di Giffoni, di giovani che nei film, nella lettura e condivisione di storie, hanno trovato auto-definizione, ambizione e appetito per l’istruzione e per l’impegno sociale.
È un cinema diverso, quello di Giffoni, dove i film raccontano storie provenienti da ogni parte del mondo, in tutte le lingue, in tutti i generi, stili e forme che si possano immaginare, setacciati con un lavoro che non lascia niente al caso e che scandaglia l’intero corpus della produzione mondiale. Esprimono al tempo stesso un discorso sul cinema e un punto di vista sui ragazzi, grazie a una selezione accurata che assegna sempre all’infanzia e alla gioventù il centro gravitazionale della storia, intorno alla quale orbitano la bellezza, i tormenti, le angosce, i desideri, i sogni, i conflitti, le lacerazioni di un’età meravigliosa e turbolenta.
Così sono cresciute con Giffoni tante generazioni, con la possibilità di scegliere, per la propria mente, la dieta più ricca e varia possibile.
E quello che possiamo constatare, col passare degli anni, è che i giovani che hanno avuto questa occasione non tornano indietro. Continuano a desiderate varietà e ricchezza, a cercare valore nelle differenze del mondo, nella scoperta di posti nuovi, di modi di pensare alternativi, di nuove prospettive per leggere il mondo e sé stessi. Nei luoghi e negli eventi di Giffoni si fa un allenamento speciale, ci si addestra alla curiosità. Si scopre che alle domande importanti non c’è mai una sola risposta, che non esiste una sola verità. Raccogliamo tante testimonianze di bambini che dopo l’esperienza di Giffoni hanno cominciato a cercare altre occasioni per esprimersi e confrontarsi con gli altri, a parlare con i genitori o con gli insegnanti in una maniera completamente diversa, più consapevole, più presente.
Dare loro l’occasione di scoprire altri mondi, altre culture, altre forme di pensiero, interpretazioni della realtà che sarebbero altrimenti fuori della loro portata significa creare i presupposti per l’affermazione di un senso di comunità che contrasta qualunque divisione.
La sperimentazione, la continua attività di espansione, l’esplorazione di altri spazi, altre forme, dinamiche inedite legate al mondo e alle esigenze delle nuove generazioni, sono le azioni che hanno trasformando Giffoni in un’azienda culturale con sedici diversi dipartimenti dedicati a linee progettuali specifiche nei settori della comunicazione, della produzione cinematografica, dell’innovazione, dell’organizzazione di eventi, dell’educazione.
Quello che era nato come un festival oggi è un punto di riferimento culturale, un generatore di idee che lavora per intercettare nuove opportunità e nuovi mercati a beneficio di migliaia di giovani che trovano così strumenti per immaginare, sognare e condividere.
E ancora di più, Giffoni genera creativi, artisti e innovatori destinati a migliorare lo standard qualitativo in qualunque percorso di vita sceglieranno. In questo senso svolge un compito invisibile e fondamentale, favorisce un sistema di condivisione globale tra i giovani, contribuisce alla nascita di una generazione sempre più creativa, propensa al dialogo e alla diffusione di un numero sempre più grande di idee.
È un’azienda che non dimentica mai il proprio cuore, si stringe sempre intorno alla cultura, alla promozione di politiche, istituzioni e pratiche che mirino ad unirci come comunità, una comunità più felice in cui le nuove generazioni hanno gli strumenti per combattere pregiudizi razziali, bullismo, violenza, depressione e tutte le altre minacce di questo tempo.
Con l’allenamento di Giffoni, ora, in tutto il mondo, i giovani imparano ad esercitare l’empatia in modo attivo, come una scelta esistenziale, come una naturale condizione nelle relazioni. Ed è facendo questo che si scoprono felici.