Giffoni Film Festival, ancora una volta, accende i riflettori sui rischi del cyberbullismo e sulla sicurezza digitale. È sulla necessità di abbattere il muro della vergogna e del silenzio che si concentra la masterclass del Safer Internet Centre – Generazioni Connesse, il progetto coordinato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito in partenariato con alcune delle principali realtà italiane che si occupano di sicurezza in rete, tra cui anche Giffoni che coordina lo Youth Panel.
Giffoni Film Festival, ancora una volta, accende i riflettori sui rischi del cyberbullismo e sulla sicurezza digitale. È sulla necessità di abbattere il muro della vergogna e del silenzio che si concentra la masterclass del Safer Internet Centre – Generazioni Connesse, il progetto coordinato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito in partenariato con alcune delle principali realtà italiane che si occupano di sicurezza in rete, tra cui anche Giffoni che coordina lo Youth Panel: circa cinquanta ragazzi protagonisti di attività di formazione con l’obiettivo di sensibilizzare i giovani sul tema dello sviluppo di una identità digitale consapevole.
A fronte delle opportunità offerte dall’evoluzione tecnologica, aumentano anche i rischi per gli utenti: un tema delicato, che si amplifica anche rispetto al fenomeno del “grooming“, ovvero l’adescamento sessuale in rete nei confronti di un minore e l’approccia online con l’intenzione di iniziare una relazione o avere incontri dal vivo.
«Grazie a Giffoni per l’opportunità di confrontarci con i giovani – esordisce Maria Rosaria Romano, Prima Dirigente della Polizia di Stato – Siamo partner di Generazioni Connesse. La Polizia di Stato diffonde nelle scuole la cultura della sicurezza in rete, per conoscerne i rischi e prevenire le fenomenologie, in particolare il Grooming. La Polizia Postale ha canali dedicati come il commissariato online che accoglie segnalazioni e dubbi. La nostra filosofia è esserci sempre, a servizio delle persone. Spieghiamo ai giovani e adulti come spesso, usando internet, facciamo errori, ad esempio condivisioni di immagini sessualmente esplicite. Pensiamo che il nostro partner sia un porto felice, sicuro, ma attenzione – è il monito ai giovani – Non abbiamo consapevolezza mentre ci muoviamo in internet, anche nel concedere i nostri dati. Attenzione, quindi, quando condividiamo, o nelle amicizie e frequentazioni online: spesso pensiamo di conoscere persone, ma online esiste la possibilità di nascondere le identità. Il grooming digitale è uno dei fenomeni più urgenti da segnalare alla Polizia appena insorge».
A condurre la masterclass, insieme a Daniele Grassucci, founder di Skuola.net, anche Luisa Fiore, una giovane dello Youth Panel, per la prima volta sul palco.
Tante le sollecitazioni anche dalla platea in occasione della discussione a più voci, con il coinvolgimento delle realtà e delle associazioni in difesa dei minori che quotidianamente sono impegnate nella sensibilizzazione e nel contrasto al cyberbullismo.
Ad introdurre l’ePolicy interviene Daniele Catozzella di Save The Children: il documento dedicato alle scuole con l’obiettivo di promuovere un uso consapevole delle nuove tecnologie tra i giovani studenti, oltre che sviluppare le competenze digitali e prevenire i rischi della “vita online”. «Internet e le tecnologie digitali fanno parte ormai della vita quotidiana, non solo scolastica, degli studenti e delle studentesse: uno scenario che richiede di dotarsi di strumenti per promuovere un uso positivo, ma anche per prevenire, riconoscere, rispondere e gestire eventuali situazioni problematiche – spiega Daniele – Le scuole possono creare connessioni tra docenti, studenti e famiglie. Generazioni Connesse ed ePolicy cercano di realizzare questa alleanza, Non per singolo momento spot, ma per costruire insieme un percorso reale».
Attiva presso Telefono Azzuro una “help line”, con un servizio di ascolto e consulenza psicopedagogico. «Rispondono operatori preparati e qualificati – sottolinea Sara Shokri – Un ascolto attivo e responsabile, riservato a minori ed adulti. Negli ultimi tempi sono aumentate le segnalazioni sul cyberbullismo, superiore al 25per cento. Dopo la fase di ascolto capiamo se si tratta di una presa in carica nostra o da rinviare ai servizi sociali e alle forze dell’ordine. Prevista anche una “hot line” per tutelare gli utenti dalla diffusione di immagini pedopornografiche, con l’intervento tempestivo delle forze di Polizia».
Dalla platea anche la testimonianza di una giovane Giffoner, vittima di violenza online e di stalking e la provocazione di diffondere la cultura del rispetto dell’altro e non la paura.
«Il superamento della vergogna è uno dei muri che dobbiamo abbattere a livello familiare. Parlarne è fondamentale – aggiunge la Dirigente Romano – Ricordare vittime di adescamento silenziose che non hanno avuto il coraggio di denunciare. La denuncia ci permette di intervenire. Abbiamo esempi tragici di chi non ha superato la vergogna. Dobbiamo difendere la cultura della prevenzione. I canali della Polizia di Stato sono protetti, riservati, con formule di anonimato».
Dal confronto dello Youth Panel è emersa l’esigenza di creare un percorso che guidi i giovani verso il “benessere digitale”, come evidenzia Gabriele Battimelli tra i giovani 50 Giffoner del segmento dedicato ad un uso consapevole della rete e del ruolo prioritario della scuola per rendere i ragazzi consapevoli.
«La prevenzione è la norma – conclude Maria Rosaria Romano – Tutela e recupero della dignità della persona vittima di questa fenomenologia. Dignità messo al bando. Il nostro compito è aiutarli a ritrovare la fiducia, tutelando la libertà della navigazione. Chi viene da noi chieder aiuto. Sono persone disperate a volte. Una delle principali conseguenze è l’isolamento sociale, la vergogna. Un video diventa virale e la rete non dimentica. Dobbiamo sviluppare consapevolezza che una condivisione può essere pericolosa. Il nostro compito è restituire la dignità alla persona».