In Bangladesh, l’orfana Afrin di soli 12 anni vive su un’isola distrutta da un’inondazione, senza la corrente elettrica. Se le intenzioni della sua famiglia sono quelle di farla sposare con un uomo, nonostante sia vietato per legge, il pensiero di Afri è totalmente diverso.
In Bangladesh, l’orfana Afrin di soli 12 anni vive su un’isola distrutta da un’inondazione, senza la corrente elettrica. Se le intenzioni della sua famiglia sono quelle di farla sposare con un uomo, nonostante sia vietato per legge, il pensiero di Afri è totalmente diverso, visto che a differenza di altre ragazze, lei ha una sua testa con la quale pensare e dei piani che ha tutta l’intenzione di mettere in pratica. Dopo l’ennesima inondazione, la sua casa è ormai messa in ginocchio, e per tanto a lei non rimane che prendere in mano la sua vita. A bordo di una barchetta, Afrin decide di andare alla ricerca del padre, che non ha mai avuto modo di conoscere.
Consapevole che la traversata potrebbe mettere in serio pericolo la sua vita, la ragazza è sempre più convinta di andare fino in fondo al suo obiettivo. Abituata a vivere in un piccolo villaggio, la dodicenne si trova in una delle città più popolate al mondo: Dhaka, capitale del Bangladesh. Chiaramente riuscire a rintracciare il papà in una metropoli del genere getta Afrin nello sconforto, fin quando non incontra sul suo cammino un gruppo di orfani. Grazie a loro, recupera la voglia di continuare con la sua ricerca nella speranza di poter vivere una vita migliore di quella lasciata.
Ad aver ispirato il regista svedese Angelos Rallis, nel realizzare questo docu-film è stata la moglie, impegnata nel sud est asiatico, a progettare dei rifugi messi realizzati con del bambù, disponibile in quei luoghi. La scelta è ricaduta su questo materiale in maniera tale da poter fronteggiare gli eventuali pericoli, ai quali questi luoghi, sono particolarmente esposti: inondazioni e terremoti. La storia scritta insieme ad Afrin, si basa sull’esperienza e l’osservazione maturata durante le ricerche avvenute in questi angoli del mondo. In un presente dove il fango e la desolazione la fanno da padrone, Afrin combatte per sé stessa, affinché nel suo futuro ci siano dei fiori da poter cogliere in compagnia del padre.