Il progetto coordinato dalla Cooperativa Sociale Insieme per il contrasto alla dispersione scolastica. Giffoni tra i partner.
Sulla scena del crimine. Tra reperti balistici, bossoli di proiettili esplosi, capsule di innesco. E ancora luminol, materiali di criminalistica, polveri di metallo e grafite utilizzate per rilevare le impronte digitali per poi essere asportate, migliorate e scannerizzate, fino a cercare i punti che caratterizzano l’essere umano per tutta la vita, rendendolo assolutamente unico su 7 miliardi di persone.
Non è un movie o una web series, ma il laboratorio curato dalle Squadre Sopralluogo della Polizia Scientifica di Napoli, al quale hanno partecipato i ragazzi dell’Hyping Free Campus, un intervento socio educativo rivolta a minori della fascia tra gli 11 ed i 17 anni che, attraverso un approccio integrato multidisciplinare, ha come finalità il contrasto alla povertà educativa e alla dispersione scolastica, finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU attraverso l’Agenzia per la Coesione Territoriale.
Il progetto vede come soggetto capofila la Cooperativa Sociale Insieme di Salerno e gode di un ampio partnerariato, di cui fa parte anche Giffoni.
«Hyping è Il lavoro in sinergia con le istituzioni, le agenzie educative e gli enti del terzo settore che ha dato vita ad un sistema integrato di attività che ha come finalità la creazione di una rete di sostegno intorno ai minori e alle loro famiglie – spiega la presidente della Cooperativa Sociale Insieme Ilde Rinaldi – È previsto anche un intervento a sostegno dei minori con Bisogni Educativi Speciali e/o Disturbi Specifici dell’Apprendimento, con tutor certificati DSA e BES, in collaborazione con i docenti delle scuole partner, utilizzando gli strumenti didattici adeguati per rimuovere gli ostacoli all’apprendimento. A partire già dal mese di giugno è stato avviato Hyping Free, protagonisti i ragazzi, complici i genitori: un luogo in cui raccontarsi e raccontare, in cui sentirsi liberi di affrontare tematiche importanti quali la famiglia, la scuola, il gruppo dei pari, e l’affettività con modalità differenti e nel loro linguaggio, ovvero attraverso Lab di scrittura creativa e attraverso un video TikTok. Da settembre sarà attivo uno sportello rivolto ai genitori di ascolto e monitoraggio delle situazioni di disagio presso il segretariato sociale del Comune di Salerno».
A conquistare la curiosità dei Giffoner, però, è il “full back” della Polizia di Stato, il veicolo super attrezzato dotato di materiali e strumentazione di criminalistica per i rilievi in caso di episodi delittuosi, con cui la Polizia Scientifica si muove tra Napoli e provincia, Campania e Molise.
Ai giovani vengono mostrare i rilievi tecnici e la ricerca delle tracce (biologiche, balistiche, chimiche), evitando contaminazioni e il rischio che si degradino, per trovare i profili Dna o l’identità dell’impronta.
È un’attività multidisciplinare, quella svolta dalla Polizia Scientifica. Obiettivo del Lab è suscitare interesse nei ragazzi verso la Polizia di Stato, sulle sue diverse specificità, facendo anche da talent scout e avvicinando i giovani alla carriera nella Polizia di Stato, per realizzare i loro sogni, con un lavoro incline alle proprie attitudini.
Insieme alla Polizia Scientifica, presente al Village di #Giffoni53 anche la Polizia Postale. «Abbiamo un rapporto consolidato da anni con Giffoni Film Festival nell’ambito delle attività di prevenzione di contrasto alle fenomenologie del cyberbullismo e della cybersecurity – afferma Mariarosaria Romano, dirigente del Centro Operativo Sicurezza Cibernetica della Regione Campania, Molise e Basilicata – Diffondiamo la cultura della prevenzione, perché la sicurezza in rete passa attraverso la conoscenza dei pericoli».
Formazione, quindi, come arma di contrasto ai rischi del cyberbullismo. «Imparare a proteggere i dati è di estrema attualità. È fondamentale la conoscenza, capire come registrarsi ai social network. Abbiamo partner che ci aiutano a divulgare questa cultura della prevenzione, con progetti come “Cuori Connessi”, che parla attraverso il racconto delle vittime, dal lato dei giovani, di chi è riuscito attraverso la denuncia ad avvalersi delle forze dell’ordine. La cultura e la filosofia della Polizia di Stato è esserci sempre, a servizio del cittadino, andando nelle scuole e presso gli enti a diffondere la nostra conoscenza».