Il pensiero dell’ideatore e fondatore di Giffoni: “Punto di riferimento per il cinema e la cultura dal forte impegno civile”
Si è spento ieri, mercoledì 6 settembre, all’età di 93 anni Giuliano Montaldo. Il cinema perde il suo decano più amato. Regista, sceneggiatore e attore italiano, Montaldo è stato ospite in due edizioni del Giffoni Film Festival. Nella sua seconda ed ultima apparizione, nel 1992, fu Presidente della Giuria. Il ricordo dell’ideatore e fondatore di Giffoni, Claudio Gubitosi.
“93 anni di onorata carriera nell’impegno sociale, politico, civile e culturale. Giuliano Montaldo è scomparso ieri. Una delle figure più belle della storia del cinema, della televisione, del teatro. Affabile, dialogatore, attento lettore dell’evoluzione della società e della storia. Ha realizzato circa 30 film come regia, programmi televisivi e soprattutto il primo colossal della televisione italiana Rai, il “Marco Polo” che inchiodava milioni di italiani la sera davanti al televisore. La sua finezza e il tratto delle sue regie fanno parte anche della storia del nostro teatro lirico, dall’arena di Verona agli altri teatri italiani. Tra i suoi film come non citare “Sacco e Vanzetti”, “Giordano Bruno”, “L’agnese va a morire”, tutte opere che hanno inciso anche su una generazione come la mia.
A Giffoni è venuto due volte, nel 1983 e nel 1992. Poi ci siamo più volte incontrati in varie iniziative in Italia, a Roma, lui ha sempre ricordato con grande affetto la sua partecipazione e l’impressione che da subito aveva avuto di quell’idea di festival partecipato, popolare, pubblico. Nel 1992 gli chiesi di diventare Presidente della Giuria dei ragazzi. Lo fece con scrupolo e responsabilità seguendo le varie valutazioni che i giffoner di quell’anno facevano sui film che avevano visto. Il video che vi posto dopo, estratto dal nostro film “This is Giffoni”, racconta proprio la sua esperienza. Il suo impegno politico era lucido, prospettico, mai demagogico e rispettoso delle visioni degli altri.
Un uomo sincero, che ho avuto il privilegio di conoscere prima attraverso i suoi film e poi a Giffoni e di diventare suo amico. Negli incontri successivi mi ha sempre confermato che seguiva l’evoluzione di Giffoni e i suoi occhi grandi brillavano di fronte ad un evento che dal primo momento aveva anche lui capito che sarebbe diventato un punto di riferimento per il cinema e la cultura e anche un forte impegno civile perché i ragazzi erano e sono stati sempre al centro della nostra attività. Un abbraccio alla famiglia, con l’affetto di tutto il team di Giffoni”.