“Oggi il turista vive il viaggio prima di farlo”. Con questa frase il blogger Aldo Olivieri di Cilentourist sintetizza perfettamente il rapporto stretto tra social e turismo, l’argomento del Giffoni Talk dell’ottava giornata del #Giffoni53 al Complesso Monumentale San Francesco.
“Oggi il turista vive il viaggio prima di farlo”. Con questa frase il blogger Aldo Olivieri di Cilentourist sintetizza perfettamente il rapporto stretto tra social e turismo, l’argomento del Giffoni Talk dell’ottava giornata del #Giffoni53 al Complesso Monumentale San Francesco.
La crescita di un turismo sempre più esperienziale è, dunque, figlio della necessità di verticalizzare un’esperienza già pregustata nel virtuale.
Dall’infotainment agli algoritmi dei diversi canali social, dalla ricerca di like ai contenuti: i mestieri del web non rappresentano soltanto il futuro, ma anche il presente.
“Il turista è cambiato con l’avvento dei social, oggi è più fai da te”, racconta Olivieri. “Prima si informa, prima legge delle recensioni, guarda video, vive il viaggio prima di farlo, tutte ottime ragioni per comprendere che ogni luogo o evento o ristorante ha bisogno di una buona reputazione digitale. Ci sono posti meravigliosi che necessitano di essere raccontati, ma è bene che lo facciano persone che ne abbiano compreso il valore e la responsabilità. A vincere è l’autenticità, non ho dubbi. Avevo acquistato strumentazioni importanti qualche anno fa, poi ho capito che non c’era bisogno di riprese eccezionali e di montaggi particolari, spesso lancio ciò che realizzo live con il mio smartphone, senza filtri. Solo così crei una relazione di fiducia con chi ti segue”.
I social sono un mezzo più che democratico, ognuno può comunicare quel che vuole e come vuole. Ma come si fa a fare la differenza in questo mare magnum? Ha senso comunicare il cibo e il turismo attraverso canali social?
“Da noi arriva il riscontro più tangibile, con dei numeri visibili, impossibile negarlo”, ribatte Francesco Corrado di Campania Food Blog.
“Ovviamente il social è alla portata di tutti, dunque ognuno deve essere responsabile di come e di cosa comunica. Una pagina attiva necessita di un rapporto di fiducia. Io ho cominciato appassionandomi alle preparazioni tradizionali che facevamo in famiglia. Da lì è nata la mia passione che è poi è sfociata nel mio blog. Noi siamo capaci di spostare un pubblico in un dato posto, è importante avere una propria etica ed utilizzare il buon senso. Io non parlo mai di posti o di prodotti che prima non siano piaciuti a me. Non si può giocare con la propria reputazione soltanto per sponsorizzare un prodotto”.
E sui consigli ai ragazzi che vorrebbero intraprendere questo mestiere o aprire un proprio canale si è tutti d’accordo: “bisogna partire da una passione e dalla voglia di raccontarla, senza pensare a cosa ti porterà. I guadagni e i riconoscimenti possono essere un punto di arrivo, ma non devono essere il punto di partenza”.
Blogger per passione, dunque, per essere blogger di professione. “Ho cominciato dopo aver affrontato un difficile momento di salute che mi ha costretto a letto alcuni anni. Non appena ho potuto ho girato in vespa la Puglia d’entroterra e ho cominciato a raccontare ciò che mi piaceva”.
È la storia di Gianfranco Laforgia di Sapori di Puglia. “L’importante è sottrarsi al giro di marchette che ti spingono a dire che tutto è bello e buono. I social ti permettono di raggiungere milioni di persone in pochissimo tempo, non me ne voglia chi lavora con la carta stampata, ma se fatto bene il lavoro sui social non ha limiti. Senza dimenticarsi mai che valgono più di ogni altra cosa la dignità e il rispetto. Aspiro ad essere il volto della mia regione, sono abituato a dare a me stesso grandi obiettivi per stimolarmi”.
Il web, inoltre, è anche l’unico mezzo per arrivare alle giovani generazioni e, di conseguenza, per preservare alcune tradizioni. “Tra le mie più grandi soddisfazioni c’è il rapporto diretto costruito con alcune persone che mi seguono via social, come ad esempio chi mi scrive che la domenica mangia cavatelli freschi perché ha imparato a realizzarli seguendomi. Non è necessario essere seguiti dal mondo intero ma contribuire a progetti importanti, il mio è raccontare e non far andare perdute le tradizioni cilentane”, così racconta la sua esperienza Francesco Pio Figliolia de Il conte food blog.
“Bisogna avvicinare un pubblico giovane a certi eventi e a certe tradizioni, altrimenti moriranno. Alla base ci dev’essere sempre amore per quello che si fa, io ho cominciato nel 2017 e poi il Covid ha accelerato tutto, dando ancora più rilievo ai miei racconti. Se posso dare un consiglio: create un vero rapporto con i vostri followers. Forse oggi è più complicato di qualche anno fa, ma TikTok ci ha ricordato che se hai una tua unicità, alla fine puoi esplodere in qualunque momento. Partite dalle vostre passioni, sempre”.