Tonino Pinto

TONINO PINTO AI GIFFONER: “IL CINEMA HA BISOGNO DI NUOVI SCENEGGIATORI. GIFFONI PUÒ STIMOLARE I GIOVANI A SCRIVERE BELLE STORIE”

La crisi del cinema, che passa per le sale vuote. La necessità di poter contare su nuovi sceneggiatori, di belle storie, e la volontà di attingere dalla magia che Giffoni, attraverso i suoi ragazzi, può regalare ogni anno al mondo. Questi e tanti altri argomenti sono stati al centro dell’incontro tra Tonino Pinto, stimato giornalista e critico cinematografico, ha avuto con i giffoner nel pomeriggio.

La crisi del cinema, che passa per le sale vuote. La necessità di poter contare su nuovi sceneggiatori, di belle storie, e la volontà di attingere dalla magia che Giffoni, attraverso i suoi ragazzi, può regalare ogni anno al mondo. Questi e tanti altri argomenti sono stati al centro dell’incontro tra Tonino Pinto, stimato giornalista e critico cinematografico, ha avuto con i giffoner nel pomeriggio. “Attraverso questo Festival sono cresciute tante generazioni che amano il cinema e vogliono continuare ad amarlo facendolo. Il cinema ha bisogno di talenti per andare avanti”. Così pinto ai ragazzi della Sala Verde.

Ad introdurre l’incontro un breve video che ha riepilogato la lunga esperienza del giornalista al Giffoni Film Festival, nel ruolo di facilitator delle conferenze stampa. Nella clip presente anche un videomessaggio del fondatore del Festival, Claudio Gubitosi: “Tonino Pinto è da sempre un nostro amico”. Citando proprio le parole di Gubitosi, Pinto ha voluto sottolineare come sia di primaria importanza educare i giovani e giovanissimi alla gioia che il grande schermo può portare nella vita di ognuno.

Mi sento più un cronista di cinema, che un critico”, come lui stesso ha sottolineato, offrendo poi un personale identikit su questa figura: “Il critico ama profondamente la storia del cinema e il cinema stesso, al limite dell’ossessione. Ci sono critici più allegri e altri più seriosi, ma sono sempre critici. È una razza a sé, è una casta e hanno ragione ad esserlo. Non è spocchioso, viaggia, non soltanto attraverso i film, lui li va a cercare nel mondo”.

Non s’è risparmiato il giornalista, che ha parlato anche dei nuovi mezzi di fruizione dei titoli cinematografici: “Netflix è una delle ragioni del cambiamento che è avvenuto. Il problema però è che i giovani non vanno nelle sale. Major come questa hanno riempito le proprie cantine vuote di ogni cosa, per giustificare un abbonamento”, proseguendo poi: “Bisogna saper fare un buon cinema, oggi. C’è bisogno di sceneggiatori, di gente che sappia scrivere belle storie. Qui la forza di Giffoni, che può spingere i giovani ed esortarli a scrivere delle belle storie”.

Fondamentale anche la figura del produttore. Tonino Pinto a tal proposito si concentra sulla figura di Dino De Laurentiis: “Un abile produttore deve vivere il set anche più degli autori. De Laurentiis seguiva la sua creatura dal principio e oggi quella figura sta scomparendo. Dobbiamo seguire il prodotto, anche le major in questo senso stanno cambiando. La crisi, infatti, non c’è soltanto in Italia”.

A raggiungere il giornalista sul palcoscenico della Sala Verde sono stati poi il direttore generale Jacopo Gubitosi e il direttore artistico Luca Apolito, a cui s’è aggiunto poi a sorpresa anche il fondatore del Giffoni, Claudio Gubitosi. “Tonino Pinto non è mai stato invisibile, di certo però è indispensabile” ha affermato Gubitosi, citando il sottotitolo dell’edizione 53, prima di consegnare a Pinto un riconoscimento speciale a nome di tutta Giffoni.

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