Responsabilità e consapevolezza, ecco il messaggio che arriva dal Back to school 2023 di Generazioni Connesse

Back to School 2023 del Safer Internet Centre – Generazioni Connesse ovvero l’augurio di un buon anno scolastico all’insegna del benessere e della sicurezza in rete e con l’attenzione sempre alta alla promozione delle competenze digitali. L’evento si è svolto presso la Sala Aldo Moro del Ministero dell’Istruzione e del Merito a Roma. L’iniziativa rientra tra le attività del Sic – Generazioni Connesse coordinato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito con il partenariato delle principali realtà italiane che si occupano di sicurezza in Rete: Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Polizia di Stato, il Ministero della Cultura, gli Atenei di Firenze e “La Sapienza” di Roma, Giffoni Experience, Save the Children Italia, Telefono Azzurro, la cooperativa EDI onlus, Skuola.net. Nell’ambito del progetto Giffoni coordina le attività dello Youth Panel, gruppo composto da quaranta ragazzi, di età compresa tra i 14 ed i 18 anni, che, attraverso attività di formazione e laboratoriali si interroga e riflette sui temi della sicurezza digitale, del contrasto al cyberbullismo, delle opportunità legate alla rete.

Back to school 2023, condotto da Daniele Grassucci co-founder di Skuola.net, è stato trasmesso in streaming sul sito di Generazioni Connesse per dare la possibilità a tutte le scuole italiane di poterlo seguire in diretta. Migliaia, perciò, sono stati gli alunni e gli studenti italiani che hanno avuto modo di prendervi parte in un abbraccio corale dell’intera comunità educante nazionale.

A portare i saluti istituzionali del MIM è stata Maria Assunta Palermo, Direttore Generale, Direzione Generale per lo Studente, la Partecipazione e l’Orientamento. “Quella del docente – ha detto – è forse la professione più bella e più importante, parallelamente a quella dei medici e sanitari, perché i docenti formano le generazioni del futuro e questa non è retorica. Investire sul digitale è importantissimo perché l’utilizzo di queste tecnologie fa ormai indiscutibilmente parte della nostra vita. Non dobbiam o, perciò, essere travolti dalle negatività dell’uso del digitale. Il nostro compito è quello di educare ragazzi ed adulti al corretto utilizzo in particolare in termini di consapevolezza. Il nostro intento è quello di andare avanti con il digitale, ma imparando sempre più cose. E’ quello che facciamo quotidianamente con progetti come questo”.

Nel corso della giornata la premiazione del concorso Kids are all right 2023, il contest con l’obiettivo di raccogliere, stimolare, sperimentare e progettare: creando contenuti digitali in cui ragazze e ragazzi fossero i veri protagonisti supportati dalla comunità che li circonda, da quella scolastica a quella familiare.

Terzo posto è andato all’istituto comprensivo “Edmondo De Amicis” di Lissone con un progetto coordinato dal professore Simone Pensieroso. Secondo classificato l’istituto pluricomprensivo Brunico – Val Pusteria con un progetto coordinato dalla professoressa Cindy Weiss. Primo posto per l’istituto comprensivo “Bassa Sabina” di Poggio Mirteto con il progetto dal titolo “Super eroi, cittadini digitali” coordinato dalla professoressa Silvia Sacco. Tre le menzioni di merito, quella per il coinvolgimento delle famiglie all’istituto comprensivo “Lombardo Radice” di Siracusa, quella per l’inclusione all’istituto pluricomprensivo Brunico – Val Pusteria e quella per il coinvolgimento della comunità scolastica all’istituto comprensivo “Edmondo De Amicis” di Lissone.

I primi classificati hanno vinto una giornata di formazione presso la Hewlett Packard Enterprise come spiegato da Enrico Martines che ne è responsabile per lo sviluppo e l’innovazione sociale: “Da anni ormai – dice – collaboriamo con Generazioni Connesse sui temi della sicurezza e dello sviluppo delle competenze digitali. La scuola in questo ha un ruolo importantissimo. La giornata che abbiamo trascorso con gli alunni vincitori è stata davvero molto interessante. Abbiamo toccato con mano come questi piccoli cittadini abbiano già maturato grandi competenze e questo fa ben sperare per il futuro della cittadinanza digitale che possa essere sempre più aperta”.

Come scuola – ha dichiarato la professoressa Silvia Sacco in rappresentanza dell’istituto comprensivo Bassa Sabina di Poggio Mirteto, scuola vincitrice del contest – abbiamo ritenuto importante l’educazione digitale sin dalla prima classe della primaria. Le risposte sono state lusinghiere perché i bambini ci hanno dimostrato da subito di saper utilizzare le tecnologie in maniera consapevole e questo non solo applicandole a scopi ludici, ma anche in ambito didattico. Ringraziamo perciò il Ministero ed il Sic per questa bella opportunità che c’è stata offerta”.

A seguire la presentazione del Nuovo Percorso ePolicy e del Kit Didattico., strumento che viene messo al servizio delle scuole per un processo di autodeterminazione dei singoli istituti scolastici sul tema della sicurezza digitale. Oggi ci sono nuovi pericoli, in luoghi che i ragazzi percorrono e vivono più delle piazze e strade. Il contributo delle scuole per rendere internet sempre più sicuro è perciò determinante. L’ePolicy è un presidio importantissimo che ogni scuola dovrebbe adottare. Hanno illustrato le caratteristiche del nuovo kit didattico gli esperti del MIM e del Sic.

L’ePolicy – ha detto Daniele Catozzella, esperto del Teachers Panel – è uno strumento di grande importanza per costruire un’alleanza tra scuola, studenti e famiglie e grazie al quale la scuola stabilisce regole e piani di azione e decide quello che è il suo approccio al digitale. In seguito all’adozione del documento, il Mim rilascia un badge, una sorta di certificazione di scuola virtuosa proprio perché ne riconosce il valore. Il rilievo è dato dal fatto che l’ePolicy riesce a tenere dentro regole e consapevolezza. E’ una buona pratica che davvero può aiutare la comunità scolastica”.

Ad entrare nel merito del kit didattico è stata Federica Pilotti, esperta del MIM: “Il kit – ha detto – è rivolto ai docenti e agli studenti, partendo sin dalla scuola primaria. Dietro, come ovvio, c’è una progettazione necessaria per la redazione delle schede didattiche e per la relativa parte teorica. Nella versione aggiornata del kit c’è una sezione per ogni scheda dedicata all’inclusione. L’obiettivo è che ogni azione didattica possa essere trasformata per adattarsi al meglio alle esigenze e alle specificità di ogni singolo studente. Sono cinque le aree affrontate e quest’anno è stata aggiunta una sezione dedicata all’intelligenza artificiale. Il kit è l’esempio di come la scuola possa fare cose per la scuola perché a redigerlo sono stati dei docenti e perciò parla il linguaggio della scuola”.

A seguire l’intervento di Patrizia Corrada, referente per i servizi di helpline e hotline di Telefono Azzurro: “L’esperienza digitale – ha spiegato – è sempre collegata alle emozioni che proviamo e per questo può diventare anche pericolosa. I nostri servizi servono proprio per affiancare questa eventualità, per ascoltare i ragazzi e trovare soluzioni. E’ utile e necessario farlo perché capita che i ragazzi non vogliano coinvolgere in caso di difficoltà i genitori o gli insegnanti. Per quello i nostri servizi assolvono a questo bisogno”.

Ed un presidio per il contrasto ai pericoli della rete è dato, come ovvio, dalla Polizia Postale presente all’evento di Generazioni Connesse: “Qui ci sono tanti nostri interlocutori – ha detto Barbara Strappato, vice questore aggiunto – ciò mi fa ben sperare che il percorso intrapreso sia quello giusto, affrontare on intelligenza questo mondo che è bellissimo ma che ci espone anche a rischi, mettendo a fattore comune la nostra esperienza e la dedizione con cui ci educhiamo. Abbiamo fenomeni nuovi che vengono perpetrati ai danni di giovanissimi e sui quali dobbiamo intervenire con forza. Gli anni del Covid hanno segnato una svolta perché in quella fase eravamo tutti connessi e si sono abbassate le soglie d’età di chi è vittima di adescamenti, della pedopornografia e del cyberbullismo. La scuola in questa azione di prevenzione ha un ruolo fondamentale. Dico agli insegnanti di parlare di queste tematiche, a partire da quella legata al rispetto del proprio corpo. Può essere un antidoto importantissimo al diffondersi di fenomeni molto preoccupanti come quello sempre più insidioso delle estorsioni sessuali ai danni dei giovanissimi”.

Momento centrale della giornata è stato il confronto tra i ragazzi dello Youth Panel italiano e i rappresentanti delle più grande aziende digitali nel mondo: Martina Colasante, Government Affairs & Public Policy Manager di Google, Luana Lavecchia, Public Policy & Gov’t Relations Manager, Italy e Grecia di TikTok e Costanza Andreini, Public Policy Manager Meta, Italia e Grecia.

Lo Youth Panel è coordinato da Giffoni. E a spiegarne le modalità, gli obiettivi, l’approccio di lavoro c’ha pensato Marco Cesaro, responsabile del dipartimento Progetti Speciali di Giffoni: “Ringraziamo – ha detto – il Ministero dell’Istruzione e del Merito per questa bella opportunità. E’ il primo anno che coordiniamo questo gruppo che si è subito distinto per coesione e qualità delle loro riflessioni. Stiamo portando avanti un discorso dedicato all’audiovisivo e nei prossimi tempi produrremo altri prodotti, altri spot. A Procida abbiamo realizzato un cortometraggio molto bello che oggi abbiamo il piacere di presentare e di vedere insieme a voi”.

A sorpresa anche l’arrivo ed il saluto di Claudio Gubitosi, il fondatore di Giffoni, che ha preso parte all’evento con un intervento carico, come sempre, di passione e di entusiasmo: “Ci tenevo davvero moltissimo – ha detto – ad essere presente oggi qui con voi. Giffoni coordina questo gruppo di ragazzi bravissimi e capaci di esprimere riflessioni davvero impressionanti per maturità e profondità, sono i veri protagonisti della giornata. La loro attività è in perfetta sintonia con quello che Giffoni fa: ascolta, rende protagonisti i ragazzi e lo fa in continuità durante l’anno, giorno dopo giorno. Quello che accade in ogni nostra attività è una trasmissione di positività e questo accade perché crediamo in quello che facciamo. Ci può essere luce ovunque e bisogna essere bravi a conservare quella che già esiste, a difenderla. Oggi tutte le attività che mettiamo in campo si occupano proprio di questo: provare a dare radici salde a questa generazione, prendersi cura di loro, del loro benessere, contrastare la povertà educativa, difendere questi ragazzi da tanti fenomeni che purtroppo riempiono le pagine di cronache dei giornali. Dobbiamo dare loro gli strumenti per conoscere tutti i mondi che esistono e offrire la possibilità di crearsene uno proprio, uno nel quale si sentono a loro agio ed in cui possano esprimere la loro essenza liberamente”.

La parola, poi, è passata a loro, ai ragazzi, a chi questo gruppo lo anima con i propri contributi di idee e proposta.  “Per rendere migliore internet – ha dichiarato Cristina Cesaro, una delle componenti dello Youth Panel bisogna ascoltare i giovani che lo frequentano quotidianamente. Come gruppo abbiamo svolto in questi mesi attività di formazione e laboratori, come accaduto in occasione del Sid lo scorso febbraio. Oppure con l’attività che abbiamo tenuto a Procida nel corso della quale ci siamo soffermati sull’importanza dell’ePolicy. Quella di oggi è una giornata importante perché abbiamo modo di confrontarci con i rappresentanti di quelle piattaforme su cui trascorriamo molto del nostro tempo libero”.

A seguire la presentazione del cortometraggio realizzato dallo Youth Panel nel corso dell’iniziativa di Procida curato dal dipartimento Produzione di Giffoni con la regia di Giuseppe Novellino, aiuto regia ed actor coach Andrea Contaldo, operatore video Francesco Mauro.

Il cuore del confronto dedicato alle piattaforme è stato animato da Sania Bonelli, da Carmine De Paola, da Luisa Annunziata, da Chiara Dell’Angelo e da Rossella Pallotta, tutti componenti dello Youth Panel. Hanno portato all’attenzione dei rappresentanti di Google, di Meta e di TikTok le analisi e le proposte emerse nel corso della giornata di formazione che ha preceduto l’evento Back to school. Ancora una volta le loro riflessioni si sono distinte per profondità e per maturità, come ribadito più volte dalle responsabili dei tre Big Tech presenti al tavolo.

Quattro gli assi su cui le analisi dei ragazzi si sono indirizzate: benessere digitale, privacy e sicurezza, eDemocracy e eGovernment, etica ed intelligenza artificiale. Ma i lavori presentati alla tavola rotonda si sono caratterizzati per un approccio concreto, pragmatico.

Siamo pronti per agire – ha detto Sania Bonelli – vogliamo essere parte del presente per costruire il nostro futuro. Vorrei citare alcune parole emerse nei nostri tavoli di confronto: consapevolezza, comunicazione, competenza, condivisione, azione, responsabilità e rispetto, queste parole ci caratterizzano, noi siamo tutte queste parole”.

Centrali le questioni relative alla sicurezza e alla privacy, all’utilizzo dei dati, ma anche alla monetizzazione attraverso le piattaforme e all’attenzione che va destinata ai più piccoli che oggi più che mai fruiscono dei contenuti presenti sul web.

Davvero tanti i temi sollevati dal dibattito che è stato incalzante e molto franco. “Usciamo arricchiti – hanno detto i rappresentanti delle piattaforme – da questo incontro. Appuntamenti come questi sono per noi molto utili perché vi assicuriamo che le questioni che voi avete affrontato sono le stesse su cui si impegnano quotidianamente i nostri team”.

In sintesi, due parole chiave emerse dal dibattito: “Il vostro faro – hanno chiuso i rappresentanti delle piattaforme – sono la responsabilità e la consapevolezza. Dovete aiutarci a diffondere questo messaggio sempre di più. Voi siete molto più consapevoli di come vi vogliono far apparire. Il vostro compito è quello di dare sempre maggiore evidenza alla necessità di saper stare online. Il discrimine non è solo il tempo che si trascorre in rete, ma è soprattutto legato alla qualità di come ci si sta. La vostra esperienza è per noi estremamente preziosa”.

 

 

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