Pilar Fogliati

PILAR FOGLIATI RACCONTA I SUOI ESORDI AI GIFFONER: “LIBERATEVI DAGLI STEREOTIPI E PROTEGGETE SEMPRE I VOSTRI SOGNI”

Gli appuntamenti in sala con i giffoner sono il momento perfetto per raccontare il talento ed esaltarlo. E per celebrare quello giovane, che sa di passione e ha tanto da spiegare, accompagnati in questo viaggio dagli oltre 6500 juror provenienti da ben 30 nazioni, portandosi dietro un bagaglio di curiosità e stupore da riconsegnare ai propri idoli. Si conclude così la 53ma edizione del Giffoni Film Festival con Pilar Fogliati.

Gli appuntamenti in sala con i giffoner sono il momento perfetto per raccontare il talento ed esaltarlo. E per celebrare quello giovane, che sa di passione e ha tanto da spiegare, accompagnati in questo viaggio dagli oltre 6500 juror provenienti da ben 30 nazioni, portandosi dietro un bagaglio di curiosità e stupore da riconsegnare ai propri idoli. Si conclude così la 53ma edizione del Giffoni Film Festival, insieme ai talent Giacomo Giorgio, Matteo Paolillo, Federico Cesari e, con oggi, Pilar Fogliati, talentosa attrice dallo sguardo accattivante e inconfondibile, che brilla di luce propria, pronta ad illuminare la Sala Truffaut con la sua assoluta e naturale energia travolgente, lasciandosi travolgere a sua volta da una valanga di affetto. “Che bomba questo posto, finalmente anche io a Giffoni”. La sua carriera comincia a teatro, tra emozioni e sperimentazioni esordisce sul grande schermo nel 2016 come protagonista del film di Fausto Brizzi, Forever Young per poi diventare uno dei volti più amati e riconosciuti di diverse produzioni Rai di successo come CuoriNon dirlo al mio capo e Un passo dal cielo. A proposito degli esordi racconta la vera curiosità su tutte: “Ho iniziato per punizione, pensate: mia madre a 16 anni mi ha iscritto a una scuola di teatro amatoriale da frequentare al sabato invece di uscire con gli amici, perché avevo avuto una brutta pagella”. Poi si diploma all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico iniziando a calcare la scena sui palcoscenici di tutta Italia. “Il lavoro dell’attore è precario, a voi non posso dire il contrario, soprattutto se c’è qualche aspirante all’ascolto”. Con le amiche a ogni uscita dall’ennesimo provino si dava una data di scadenza entro il quale realizzare il primo film. “Questo è poco romantico lo so” – confessa così di aver avuto tante volte la voglia di mollare – “Non bisogna aver paura di rinunciare a qualcosa, è un percorso in primis con se stessi che con il successo. La fortuna più grande è di capire cosa si vuole fare davvero”. Un po’ come il personaggio di Eugenia (Romantiche) che ci sbatte la testa, più e più volte: “Fallimento dopo fallimento, vedrai che prima o poi ce la farai”. L’abbiamo vista nel nuovo film di Riccardo Milani, Corro da te, al fianco di Pierfrancesco Favino e Miriam Leone, disponibile su Prime Video. Lo scorso dicembre è stata protagonista della serie Netflix Odio il Natale e in primavera ha debuttato appunto alla regia di Romantiche, film in cui interpreta anche le quattro ragazze protagoniste. “Indossare questa doppia veste, paradossalmente, è stato più semplice perché non ho dovuto far altro che raccontare i personaggi che io stessa ho scritto, proprio come volevo, con tutte le sfumature che volevo. Sono una privilegiata”. Estremamente autocritica, ma anche tanto goffa, racconta di metterci sempre un po’ di ironia anche nelle scene più drammatiche, soprattutto di porsi ogni volta la sfida della “contemporaneità” per essere quanto più “vera” e “credibile” nel ruolo che interpreta, come nel caso di Cuori, la fiction ambientata alla fine degli anni ‘60, nel reparto di cardiochirurgia delle Molinette di Torino, ai tempi del primo trapianto cardiaco in cui ha dato tutta se stessa in tal senso. Dunque, seri in quello che si fa, senza prendersi troppo sul serio, questo il suo assunto: “Togliersi dall’idea che non si è definiti dal proprio lavoro e dai sì o i no che si ricevono. Tutto ciò che ha a che fare con le aspettative non ci fa bene. I sogni, invece, proteggeteli sempre”. Tra tutti i personaggi interpretati, Gianna di Odio il Natale è quello che le rassomiglia di più, capitato nel momento che stava vivendo più simile possibile, ma anche il più divertente proprio per gli stereotipi di cui è stata lei stessa vittima. “Liberatevi dagli step sociali, cercate la vostra strada dentro di voi, la troverete”. Spaziare dai ruoli comici a quelli più impegnati, attrice e regista assieme, a quanto pare, lei tutto può e questo il pubblico lo ha fortunatamente capito. Il massimo traguardo della carriera di un attore? Non ha dubbi: “Finire sulla settimana enigmistica. Vuol dire che l’Italia intera ti ha riconosciuto come professionista, boom!” –  e a Pilar Fogliati non può che non andare l’Explosive Talent Award di #Giffoni53.

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