“WHO AM I SMILING FOR?”, lungometraggio in concorso per la sezione GexDoc, è la lettera audiovisiva che Mari, malata di cancro, lascia alla figlia e al piccolo Oliver prima di morire. Vuole regalare un ricordo della loro unione fortissima, che va oltre il dolore.
“WHO AM I SMILING FOR?”, lungometraggio in concorso per la sezione GexDoc, è la lettera audiovisiva che Mari, malata di cancro, lascia alla figlia e al piccolo Oliver prima di morire. Vuole regalare un ricordo della loro unione fortissima, che va oltre il dolore. Perciò contatta la regista estone Eeva Magi nell’autunno 2020 e le racconta la sua storia. Il cancro che la divora è ormai al quarto stadio. Mari non si arrende e in quel poco tempo che le resta da vivere cerca di ottenere il massimo. Innanzitutto insegna al piccolo Oliver in che modo percepire la sua presenza costante anche quando non ci sarà più: volare in giro come uno spirito, come parlarle quando sarà un angelo nel cielo o come giocheranno a calcio insieme anche dopo la sua morte. Allo stesso tempo, Mari deve lottare per la custodia di sua figlia, per avere la possibilità di vederla prima di morire. Il film, dunque, tratta il delicato tema dell’amore tra una madre e i suoi figli: niente può separarli, nemmeno la morte.
C’è pure qualcosa di autobiografico in questo lavoro cinematografico: la regista ha perso il padre quando aveva 11 anni e nel momento della dolora separazione ha creduto che la morte non fosse la fine della vita. Questo approccio le ha consentito di comprendere e interpretare, nello sviluppo cinematografico, anche la condizione di Mari. “Desidero trasmettere la stessa bellezza e leggerezza del desiderio morente di Mari ai suoi figli – dice la regista – non importa come, lei sarà sempre accanto a loro. Credo che ci sia davvero un motivo per sorridere ogni giorno e lasciare che lo spirito voli liberamente in giro con i vivi e i morti”.