Al via Giffoni for Procida. Gubitosi: “Così valorizziamo le eccellenze della Campania”

Entusiasmo ed affetto per l’attrice Giovanna Sannino, la Carmela di “Mare fuori”: “Ragazzi, non smettete mai di sognare, ma fatelo in grande”

Giffoni e Procida, due eccellenze della Regione Campania che si incontrano, che continuano a collaborare promuovendo cultura e valorizzando l’incanto di luoghi e talenti. E’ il senso di Giffoni for Procida, il progetto che ha preso avvio ieri nello splendido Palazzo D’Avalos, un ricco programma di attivitàincontri e proiezioni dedicate alle scuole, un’opportunità per proseguire la sinergia avviata negli anni scorsi. Protagonista la Campania che fa, produce e promuove cultura.

Siamo orgogliosi di aver contribuito a fare di Procida la capitale italiana della cultura – ha dichiarato il fondatore di Giffoni, Claudio Gubitosi, intervenendo in occasione del momento inaugurale dell’evento – Lo abbiamo fatto a modo nostro, con un video bellissimo che colpì moltissimo la commissione chiamata a giudicare le varie proposte. Abbiamo aspettato un po’ e adesso ci siamo anche noi con le nostre attività rivolte naturalmente ai giovani. Vogliamo che continui l’onda lunga che ha reso Procida un’isola conosciuta in tutto il mondo. Quindi la nostra presenza non vuol rappresentare la fine di un progetto, ma l’inizio di una storia nuova. Abbiamo portato qui tanti ragazzi provenienti da tutta Italia ed il nostro auspicio è che Procida possa essere sempre più invasa dai giovani. In questi giorni si confronteranno su temi importantissimi, vedranno film, incontreranno talenti. Tutto in uno scenario bellissimo. I nostri luoghi sono stupendi, tutta la Campania ha luoghi straordinari che meritano di essere vissuti e valorizzati al meglio”.

Ad accogliere Gubitosi in un incontro istituzionale presso il Municipio di Procida il sindaco Dino Ambrosino. Con lui anche l’assessore al turismo, Leonardo Costagliola.

Ho avuto la fortuna di respirare l’energia che parte da Giffoni – ha detto il primo cittadino – La vostra è un’eccellenza con cui collaboriamo ormai da anni. Abbiamo messo su un progetto per essere scelti e per dare sostanza alla nostra candidatura a capitale della cultura. Ma Procida è un piccolo comune e per questo abbiamo chiesto aiuto e sostegno alle grandi istituzioni presenti in Campania, partendo dalla Regione, e tra queste ovviamente c’è Giffoni che ha realizzato un bellissimo cortometraggio che ha rappresentato uno dei momenti qualificanti di questo nostro percorso. E’ bello che oggi insieme a Giffoni proviamo a dare continuità a questa collaborazione attraverso la cultura. Lo facciamo in questo palazzo che per noi deve avere una sua rigenerazione, gli vogliamo offrire una terza vita ed è bello farlo insieme ai giovani. Non ho mai visto tanti ragazzi affollare queste sale come oggi e di questo ringrazio Giffoni”.

Gubitosi ha omaggiato il Comune di Procida dello speciale annullo filatelico dedicato a Giffoni in occasione della cinquantaduesima edizione del Festival del luglio scorso.

Nelle suggestive sale del Palazzo D’Avalos, capolavoro del rinascimento partenopeo, prima residenza nobiliare, poi carcere e oggi hub culturale come lo è stato nei giorni di Procida Capitale, gli incontri e le proiezioni.

Questa di oggi – dichiara Marco Cesaro, responsabile del progetto Giffoni for Procida – non è la fine di un percorso, ma l’inizio di un nuovo capitolo. Abbiamo intenzione di continuare questa collaborazione che è stata finora molto proficua e costruttiva. Ringraziamo Procida per l’ospitalità che ci ha riservato in questi giorni. Vivremo giornate molto emozionanti e ricche di contenuti”.

E le emozioni si sono fatte vive sin dalle prime battute del ricco programma. Tantissimi i ragazzi presenti all’incontro con Giovanna Sannino, giovanissima attrice napoletana, reduce dal successo della terza stagione della fortunatissima serie “Mare fuori” alla quale partecipa interpretando Carmela. Per lei un’accoglienza calorosissima. Tantissimi gli spunti emersi dal confronto con i ragazzi, un confronto come solo Giffoni sa fare, senza rete e senza censure. E Giovanna Sannino si è mostrata da subito disponibilissima a fa emergere la sua anima attraverso l’arma della semplicità, quella di una giovane artista innamorata del suo lavoro, determinata a voler continuare lungo la strada della recitazione, consapevole delle difficoltà, facendo tesoro anche delle sue fragilità e di un’emotività spiccatissima.

Ai ragazzi ha detto di non smettere mai di sognare: “Se un sogno scalcia – ha detto – lo fa a 20 anni, ma anche a quaranta o a cinquanta. Coltivate i vostri sogni perché è bello sognare, è bello amare, ma sognate sempre in grande”. Proprio come sembra stia facendo lei che con il personaggio di Carmela è entrata nel cuore del pubblico vastissimo di “Mare fuori”, un pubblico anche molto giovane. E tante infatti sono state le curiosità legare alla serie tv emerse nel corso dell’incontro condotto da Gianvincenzo Nastasi del team di Giffoni.

Come inizia la passione per la recitazione? Giovanna Sannino racconta il suo percorso che è quello di una bambina che inizia a familiarizzare con i palcoscenici prestissimo: “Ho iniziato Mare fuori a 19 anni – ha raccontato – ma devo dire che c’è tanto dietro prima di arrivare a questo risultato. La mia passione per il mondo dello spettacolo nasce grazie ai miei genitori perché loro sono stati teatranti e continuano ancora ad occuparsene. Ho respirato l’aria del teatro fin da bambina”.

Poi il percorso di studi, di formazione. “Non conoscevo – ha aggiunto – grandissime scuole. Lo confesso: sono una persona molto selettiva e ho sempre avuto difficoltà ad inserirmi in un gruppo ed entrare in una scuola perciò mi spaventava. E’ stata mia madre ad iscrivermi a 12 anni ad una scuola di recitazione cinematografica. Fino ad allora avevo avuto dei feedback positivi da maestri del teatro e del cinema. Ma mia madre ha voluto iscrivermi perché dovevo imparare a stare in gruppo. Ci sono andata, mi sono messa in gioco e mi è piaciuto. Dopo qualche anno sono approdata al Teatro Sanità che rappresenta per il mio percorso una tappa fondamentale, formativa non solo dal punto di vista professionale, ma anche umano. Mi hanno insegnato un metodo e mi hanno fatto capire che questo è un lavoro, non è un gioco. Poi il mio incontro con Mare fuori. Non mi hanno scelta subito, ma dopo cinque selezioni. Avevo avuto tanti no e ne continuo ad avere. Finora la mia carriera non è stata in discesa, ma non è mai cambiata in me la convinzione che è questo che voglio fare nella vita”.

Come approccia Giovanna al personaggio di Carmela? L’attrice spiega il percorso anche emotivo, quello dell’immedesimazione con il personaggio, quel processo di osmosi tra la persona che sei ed il ruolo che interpreti: “La terza stagione – ha spiegato – è stata molto complicata. E’ stato un lavoro molto emotivo che ho dovuto portare avanti. Alcune scene sono state molto difficili. Non potevi distrarti mai e c’era sempre tanta emotività da governare. In alcune scene dovevo sembrare dura fuori, ma in realtà Carmela era fragile ed era comandata da lontano. Devo ammettere che non è stato per niente facile”.

Quanto c’è di me nel personaggio di Carmela? Le chiedono dal pubblico. “Certo – risponde con un sorriso – io non vado in giro a sfondare gli ospedali né dico così tante parolacce. Ma c’è sempre un po’ della tua intimità in un personaggio. Io come Carmela sono una miccia. Se l’accendi non torna indietro, non si spegne. E come lei sono una che non sa voltare le spalle. Se voglio veramente bene, posso allontanarmi se mi fai del male. Ma se torni, io ci sarò sempre. Sono fatta così”.

Il duro lavoro dell’attore non ammette errori di interpretazioni anche se la tua anima non è sintonizzata con le scene che devi girare, racconta senza filtri Giovanna Sannino: “Questa terza stagione – dice – è stata una resa dei conti per me. Perché dovevo mettere ordine nella mia testa. All’inizio vivevo una fase molto difficile. E avevo un problema da gestire, quello di non riuscire a provare emozioni. Poi è arrivato chi mi ha riscaldata e chi mi ha tenuta per mano per tutto il percorso perché io non riuscivo a mettere a fuoco il personaggio di Carmela, non riuscivo a vederne l’anima, mi fermavo al primo livello e non riuscivo a vedere sotto che c’era”. Il riferimento è ad un amore, che va avanti a gonfie vele, nato proprio sul set. Il riferimento è a Gaetano Migliaccio che in “Mare fuori” interpreta Salvo, anche lui ieri presente a Procida.

Gaetano  – ha spiegato – mi ha accompagnato in tutto il mio percorso. Non ho dato sempre dignità a questa mano che mi è stata tesa. Poco alla volta abbiamo scoperto insieme l’empatia verso questo personaggio e insieme abbiamo trovato il modo per rendere dignitoso questo personaggio. Mi sono sentita finalmente tutelata e ho fatto la resa dei conti con i miei mostri e ho deciso di lasciarli tutti lì, nella terza stagione”.

Prende la parola proprio il giovane attore che sale sul palco e racconta l’esperienza molto forte della riscoperta di Giovanna e del ricongiungimento con il personaggio di Carmela: “È stato interessante – ha detto – riscoprire Giovanna.  Le prime volte che siamo stati insieme abbiamo trascorso le notti a parlare, per capirci. E quindi è arrivato il momento di affrontare questa grande cosa, la morte di Edoardo nella serie. Da lì sono arrivate le scene più difficili da girare. Devi avere un ricordo emotivo per interpretare bene certe scene. Io l’ho accompagnata, ma lei ha un talento straordinario. Io ho avuto modo di vedere la sua trasformazione. Era come apatica, ma poi ha ripreso in mano la sua emotività”.

Giovanna è un’attrice, ma è soprattutto una ragazza che vive le difficoltà della sua età, della sua generazione: “Ho deciso di fare un mestiere dove la precarietà è sulla porta d’ingresso – dice – Oggi è tutto difficile. Hai talento, hai passione, hai voglia di fare, hai anche conoscenze, ma non basta. Ti viene spesso l’amaro in bocca perché vedi persone che vanno avanti con tanta forma e pochi contenuti. Io dico però che prima di correre bisogna imparare a camminare. Adesso, qualunque strada decidi di percorrere, sia la più dritta o la più tortuosa, deve essere chiara a noi stessi la scelta che intendiamo fare. Avrei potuto fare la dentista, mio padre lo è. Sarebbe stata una strada molto dritta, non l’ho voluto fare. Ho voluto fare l’attrice perché ogni sogno merita di essere vissuto, ma devi anche saperlo perseguire. Se vuoi farlo, puoi farlo. Siamo purtroppo entrati in una mentalità malata, quello del produrre a tutti i costi. Giffoni è una macchina, ma dietro la macchina c’è il cuore. E quando c’è il cuore anche se arrivi con l’acqua alla gola poi lo sopporti”.

Giovanna Sannino e la prova d’attrice più difficile, quella di dare evidenza ad un dolore lacerante, quello di una perdita, di un lutto. Sono le scene dell’ospedale, scene molto amate dal pubblico: “Fortunatamente – spiega – nella mia vita non ho ancora la concezione del perdere una persona per sempre, mi risultava difficile vivere questa dimensione. E allora ho cercato il lutto in altre situazioni. Fisicamente facevo giri su giri del padiglione ospedaliero perché ho creduto che fosse il modo migliore per affrontare quelle scene, arrivarci fisicamente stanca. Le mie corde vocali ne hanno risentito moltissimo. Alla fine della scena ero fradicia di sudore. Mi sono sentita stanchissima ma anche un po’ fortissima”.

C’è poi il rapporto con il successo da gestire, quando il successo arriva e ti travolge: “Questa popolarità ha aspetti belli ed alcuni brutti – spiega – Perché in Italia ti identificano con quel personaggio, questo altrove non succede. Però questa popolarità mi ha consentito di fare tante cose, di incontrare i ragazzi, di parlare con persone più grandi. E’ bello il fatto che quando hai un po’ di popolarità la gente ti ascolta, ma devi anche avvertire la responsabilità che quando dici qualcosa, deve essere basata su di una ricerca, una preparazione. Questa popolarità mi ha anche offerto la possibilità di dare più valore alla nostra categoria. Perché con il nostro lavoro noi non intratteniamo, ma diamo emozioni alle persone”.

Il tramonto su Procida è un mare di selfie con Giovanna Sannino. Tantissimi gli autografi, i sorrisi, la voglia di conoscere questa giovane attrice napoletana, anche lei espressione di quel modo di fare e produrre cultura in Campania. Il suo è un arrivederci a Giffoni. A luglio parteciperà al Festival e sarà ancora un viaggio nelle emozioni e nei sogni, i sogni di una ragazza che con determinazione ha scelto di fare l’attrice, di seguire la passione di una vita.

Giffoni for Procida (7)

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