Mario Di Leva

MARIO DI LEVA: “PER ME LA RECITAZIONE È TUTTO, VORREI FARE UN FILM DELLA MAERVEL”

Sognavo di essere qui da tempo, Giffoni è una festa, è troppo bello”. L’incontro dei giurati di Elements +10 con il giovane attore Mario Di Leva è stato soprattutto divertente. Tra coetanei il tono è più che diretto, la curiosità alle stelle.

Sognavo di essere qui da tempo, Giffoni è una festa, è troppo bello”. L’incontro dei giurati di Elements +10 con il giovane attore Mario Di Leva è stato soprattutto divertente. Tra coetanei il tono è più che diretto, la curiosità alle stelle.

Come ti senti quando reciti in un film?” gli chiedono. La sua è una risposta di grande consapevolezza: “Provo gratitudine perché mi piace, spero di continuare su questa strada. Per me la recitazione è tutto: studiare, emozionarsi, appassionarsi. Io voglio fare questo, non c’è nient’altro che desidero. Mi piacerebbe fare un film della Marvel a dire il vero, se potessi scegliere sarei Spider-Man o Captain America”.

Non mancano i consigli ai giffoner, “credere nei propri sogni è sempre la prima regola. Non è facile, mi è capitato di andare sul set con lo zaino e – prima di girare – mi toccava fare i compiti. È faticoso, ma mi diverto. Sono orgoglioso quando mi fermano per strada, vuol dire che riesco a trasmettere qualcosa agli altri”.

Classe 2010, figlio d’arte, suo padre Francesco Di Leva lo ha accompagnato nei suoi appuntamenti al #Giffoni53. Ha cominciato a quattro anni recitando in un cortometraggio, il vero debutto – proprio accanto a lui – a soli 8 anni nel film “Il sindaco del Rione Sanità” di Mario Martone.

Nel 2020 a dirigerlo c’è, tra gli altri, Sergio Rubini. Ma è la serie televisiva “Resta con me”, in cui è protagonista assieme a Francesco Arca, che gli consente di arrivare al grande pubblico, per cui ha ricevuto il premio “Nuovo Imaie” ai Nastri d’Argento 2023.

Francesco Arca è come un secondo padre per me, mi ha insegnato tante cose, ci siamo divertiti a girare insieme. Ricordo una scena in spiaggia in cui abbiamo cominciato a ridere e non riuscivamo più a smettere. La regista ha dovuto attendere più di mezz’ora, lei non era affatto divertita!”.

E davanti alla richiesta di scegliere tra teatro, cinema e tv, la risposta è stata più che inclusiva. “Mi piacciono tutti e tre, sono così diversi. Il teatro ti permette di stare a contatto con il pubblico, il cinema può tutto e la tv arriva a tutti. Quando faccio un personaggio entro così tanto in lui che le sue emozioni sono le mie”.

Immancabili le domande sulla sua partecipazione a Sanremo e su cosa sia INDISPENSABILE per lui: “E’ stato davvero pazzesco essere lì, ho provato un sacco di emozioni. Indispensabile significa ciò che non deve mancare? Per me lo è la famiglia, lo studio, il cinema e Cristiano Ronaldo. Grazie alla mia famiglia posso affrontare tutte le difficoltà”.

Hai già realizzato il tuo sogno di fare l’attore, cosa sogni per quando sarai grande?”, gli hanno chiesto. “Sogno di continuare a recitare, ora sono troppo piccolo ma potrei anche provare a fare il regista e a fare doppiaggi. Il primo passo è sempre sognare”.

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