L’iniziativa è cofinanziata dal Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo
Il ragionier Ugo Fantozzi ha conquistato il cuore degli italiani: il personaggio ideato e interpretato da Paolo Villaggio – una delle maschere comiche italiane più famose, ispirata ai suoi ricordi di impiegato a Genova – debuttava nel 1975 con il film di Luciano Salce, primo capitolo di una serie che ha raccontato un’epoca della società italiana. È a lui che è stata dedicata la seconda giornata di Italia Experience a Madrid, il progetto di Giffoni, cofinanziato dal Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo. L’iniziativa è realizzata con il supporto della 15esima edizione del Festival del Cinema Italiano di Madrid, organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura, diretto da Marialuisa Pappalardo.
L’impiegato sfortunato, terrorizzato dai superiori, goffo e imbranato, ha ammaliato il pubblico interpretando la voglia di riscatto dell’italiano medio prodotto dal miracolo economico. “Fantozzi si conferma una maschera comica immortale perché è consolatorio”, ha spiegato la direttrice Pappalardo, “ti fa pensare che non sei l’unico sfortunato e goffo”. Applausi scroscianti in sala per il docufilm LA VOCE DI FANTOZZI di Mario Sesti, presentato dai produttori Daniele Liburdi e Massimo Mescia (Volume Entertainment). Un film documentario su uno dei comici più amati del cinema italiano, un’icona che ha condizionato l’immaginario, la cultura e il linguaggio di un intero Paese come nessun altro, entrando nell’Olimpo degli immortali insieme a Chaplin, Stan Laurel e Oliver Hardy e Totò. Protagonista del film è Paolo Villaggio, nella sua ultima e commovente interpretazione, insieme a personaggi italiani d’eccezione come il premio Nobel Dario Fo e il premio Oscar Roberto Benigni.
“Si tratta di un lavoro realizzato interamente insieme a Paolo Villaggio – hanno spiegato i produttori – non è stato solo l’oggetto di questo docufilm, ma l’abbiamo pensato e realizzato insieme. Lui ha scritto i dialoghi dei vari camei, è la sua ultima opera. Tutti, durante la realizzazione, avevamo l’entusiasmo e la sensazione di rappresentare un genio che resterà nei nostri cuori”.
Ma ancor prima di essere un’icona popolare del cinema italiano, quello di Fantozzi è un personaggio letterario nato dall’incontro tra Paolo Villaggio e la casa editrice Rizzoli, che all’inizio degli anni ’70 ne pubblicò le prime avventure. “Villaggio ha innovato il linguaggio, coniando nuovi neologismi – hanno continuato Liburdi e Mescia – ha rivoluzionato tutti i campi in cui è entrato cinema, comicità, letteratura, sociologia. Un ciclone che ha travolto tutto”.