L’iniziativa è cofinanziata dal Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo. Domani la presentazione del cortometraggio dedicato alla splendida città dalmata
Non è mai facile raccontare la povertà e l’esclusione, Lina Wertmüller riesce proprio in questo dirigendo Paolo Villaggio nel film del 1992 “Io speriamo che me la cavo”. L’opera è stata proposta al pubblico croato durante la terza tappa di Italia Experience a Sibenik, il progetto di Giffoni, cofinanziato dal Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo.
Il lungometraggio è tratto dall’omonimo libro scritto dal maestro di scuola elementare Marcello D’Orta, che raccoglie sessanta temi di bambini di una cittadina dell’entroterra napoletano e racconta con il loro sguardo la degradata realtà che li circonda. Da questi temi vengono ricostruite così le storie degli studenti della III B della scuola elementare Edmondo De Amiciis.
Marco Tullio Sperelli, maestro ligure interpretato da Paolo Villaggio, viene inviato dal Ministero nella scuola elementare di Corzano, in provincia di Napoli, invece che in quella di Corsano, nella sua Liguria. Appena arrivato scopre una realtà difficile, dove lo Stato sembra assente e il degrado regna incontrastato. I bambini, invece di andare a scuola, lavorano per aiutare le loro famiglie, in forte difficoltà economica. La preside latita per assistere il marito in politica e il custode, vicino alla camorra, dirige il tutto chiedendo il pizzo persino per la carta igienica. Il maestro, nonostante abbia subito fatto richiesta di trasferimento, prende a cuore l’educazione dei bambini e fa di tutto per riportarli a scuola fin dal primo giorno, andandoli persino a prendere uno per uno nei loro luoghi di lavoro.
Un genuino spaccato di una realtà difficile vista con gli occhi dei bambini, in cui, nonostante la corruzione, la camorra e l’abdicazione dell’autorità statale, l’onestà e la dignità continuano ad essere dei valori pur tra mille contraddizioni e difficoltà.
Applausi in sala anche per “Oltre il confine” diretto da Alessandro Valenti che porta sullo schermo il sogno italiano di due bambini africani, e, ancora, “L’afide e la formica” di Mario Vitale che racconta la vicenda umana di un professore e di un’adolescente musulmana legati da una gara podistica nella Calabria dei nostri giorni.
Intanto continuano le riprese di “Niko and the young people of Sibenik”: circa venti giffoner, selezionati tra le rappresentanze delle scuole secondarie di Sebenico, coordinati dal dipartimento produzione di Giffoni, stanno girando le ultime scene dello short movie nato per valorizzare i talenti e le bellezze paesaggistiche del luogo. Il cortometraggio racconterà il rapporto tra i ragazzi e la loro città.