Laboratorio Fami

“IO ASCOLTO”, IL LABORATORIO FAMI PER IMPARARE A CONOSCERE SE STESSI E GLI ALTRI ATTRAVERSO IL TEATRO

Visita a sorpresa del fondatore di Giffoni Film Festival Claudio Gubitosi allo stand del Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione.

Il teatro abbatte le barriere culturali a Giffoni. Uno strumento per imparare a conoscere se stessi e gli altri.   “IO Ascolto”è l’innovativo Laboratorio Teatrale che ha preso avvio oggi al Village di #Giffoni53 tra le attività del FAMI, il Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2021-2027 del Ministero dell’Interno, tra i progetti speciali del Festival, con l’obiettivo di promuovere una gestione integrata dei flussi migratori sostenendo tutti gli aspetti del fenomeno: asilo, integrazione e rimpatrio.

A sorpresa, a salutare i Giffoner Generetor +10, +13 e +16, è intervenuto il fondatore di Giffoni Film Festival, Claudio Gubitosi.

«Siete felici? – ha domandato il direttore Gubitosi rivolgendosi ai più piccoli in cerchio durante gli esercizi sulle emozioni e sul linguaggio del corpo – In questo posto si fa qualcosa di straordinario per i ragazzi, grazie alla sinergia tra lo Stato e Giffoni, tra il Ministero dell’Interno e i giovani Giffoner. Coinvolgimento, partecipazione e curiosità, in maniera allegra e partecipativa».

E poi spazio ai ragazzi, veri protagonisti delle attività. Teatro, quindi, per raccontare l’inclusione, per parlare di migrazioni, di solidarietà, contro ogni forma di pregiudizio. Soprattutto, però, un’opportunità per conoscersi e imparare a riconoscere emozioni attraverso il laboratorio improntato nella prima fase sulla corporeità, per imparare giocando.

Il Lab “IO Ascolto” si propone di accrescere la capacità di interazione che si innesca nelle relazioni – sia sulla scena che nella vita – dei bimbi e degli adolescenti che vi partecipano. Prima di ascoltare occorre prestare attenzione, sentire l’ambiente circostante e coglierne ogni sfumatura. Molteplici saranno gli esercizi di training che verranno proposti ai Giffoner, che avranno la possibilità di accedere al Lab fino al prossimo 28 luglio, spesso scomodando i sensi. Lo scopo del laboratorio sarà quello di aumentare la percezione degli altri attraverso se stessi, per imparare ad accogliere e ad includere i minori migranti arrivati in Italia alla ricerca della felicità e di una vita migliore.

«Si respira un’atmosfera di libertà a Giffoni – afferma Anna Rapoli, attrice di origini salernitana e curatrice del LAB FAMI– I ragazzi lavoreranno sul corpo. Il mio è un teatro sociale che incontra la fisicità corporea e le emozioni. Il mio desiderio è riuscire ad incrementare la capacità di interazione tra di loro, sviluppando la sensibilità di capire l’altro. Sviluppando la conoscenza e attraverso quest’ultima facilitando l’incontro e l’inclusione».

Uno dei Lab più divertenti, impostato sulla metodologia dell’imparare giocando, passando dal corpo al gruppo, che diventerà poi un unicum collettivo.

«Si intrecceranno, si incontreranno: un processo che diventa molto interessante soprattutto quando inizialmente non si conoscono. È bellissimo vedere come lo stesso esercizio, trasmesso con modalità ovviamente differenti per le varie fasce d’età, riesca a creare reazioni completamente differenti –aggiunge Anna – Il teatro è condivisione della propria cultura, della propria emotività, di se stessi rispetto agli altri».

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