Una carriera fatta di amicizia e aggregazione che diventa indispensabile e traduce alla perfezione “il senso di fare rete” per creare qualcosa di magico e importante. Al #GiffoniFilmFestival, davanti ad una platea di curiosi giffoner c’è il produttore cinematografico Angelo Curti che ha ripercorso in Sala Verde tutte le fasi della sua vita personale e professionale.
Una carriera fatta di amicizia e aggregazione che diventa indispensabile e traduce alla perfezione “il senso di fare rete” per creare qualcosa di magico e importante. Al #GiffoniFilmFestival, davanti ad una platea di curiosi giffoner c’è il produttore cinematografico Angelo Curti che ha ripercorso in Sala Verde tutte le fasi della sua vita personale e professionale. Una strada fatta di incontri che cambiano la vita e la migliorano, percorsa insieme a chi condivide le stesse passioni, le stesse idee e sogni. È il caso proprio di Curti e del regista Mario Martone, spesso citato durante l’incontro tra il produttore e i presenti in sala. Tante domande, curiosità, spunti di riflessione da parte dei giffoner della sezione +18. Attore in teatro dal 1976, poi filmaker indipendente. Nel 1979 fonda con Mario Martone, Pasquale Mari e Andrea Renzi il gruppo Falso Movimento, che negli anni Ottanta si afferma in Europa e negli Stati Uniti, portando il teatro a sconfinare nei territori del cinema, della musica e delle arti visive. Nel 1987 insieme al compianto Antonio Neiwiller, a Toni Servillo e ad alcuni compagni di Falso Movimento, è tra i fondatori della cooperativa Teatri Uniti. Dagli anni Novanta affianca all’attività teatrale quella di produzione cinematografica, contribuendo all’esordio di alcuni dei più significativi autori italiani, fra i quali Mario Martone, Stefano Incerti, Paolo Sorrentino, Pippo Delbono, Mimmo Paladino. Dall’esperienza teatrale Curti ha tratto proprio ispirazione per lo sviluppo di una cultura cinematografica napoletana È su questo che si è focalizzato l’incontro e il dibattito con un consiglio spassionato a tutti: “Vivete i venti anni quando avete i venti anni”: un inno alla vita, al fare, alla spensieratezza ma anche a credere di poter fare senza abbattersi che il produttore ha voluto “regalare” ai presenti in sala. “Con Mario Martone avete visto la madre, qui c’è il padre. È una cosa che dico sempre – ha spiegato Angelo Curti – il rapporto fra il produttore e il regista per riuscire bene deve essere come quel rapporto fra un padre e una madre. Se i ruoli sono definiti (i figli sono delle mamme come le opere e i film sono dell’autore) tutto va per il verso giusto. Ci deve essere una consapevolezza dei ruoli e anche una capacità di svolgere il proprio lavoro. C’è una grande crescita degli attori che fanno i registi perché c’è una scuola di pensiero che dice che il superlativo di attore è il regista. Penso che la figura del produttore sia importante nel concepimento e nella fase di scelta del progetto, nella definizione, nell’individuazione delle figure necessarie e migliori per quel tipo di progetto oltre alla parte della ricerca dei finanziamenti. Il produttore non è colui che mette i soldi ma li cerca e nel migliore dei casi li trova”. Per il produttore, rispondendo ad alcune curiosità dei ragazzi “il pensiero crea un cambiamento politico in una vita che vive e ha delle evoluzioni continue”. Il film deve essere curato dall’autore in maniera diretta e se non è in grado di fare questo probabilmente l’opera non riuscirà bene: parola di Curti che ha spiegato cos’è la figura del produttore e come lavora, snocciolando tutte le fasi di un film e di un’opera che sia teatrale e cinematografica. Una vera e propria lezione per i giffoner con tanti temi toccati con la giusta delicatezza ma anche in maniera sincera ed esaustiva sempre con un occhio di riguardo alla bellezza di Napoli (e più in generale al Sud) con tutte le sue sfaccettature.