Cosa hanno in comune i tre film Oscar 2023? Lui, Andrea Romeo, il loro distributore in Italia: l’unico italiano ad aver trionfato e a raccontarci come a #Giffoni53.
Cosa hanno in comune i tre film Oscar 2023? Lui, Andrea Romeo, il loro distributore in Italia: l’unico italiano ad aver trionfato e a raccontarci come a #Giffoni53. “Ogni volta che torno a Giffoni, diventa sempre più grande nel realizzare i propri obiettivi. Vi ritrovo in un’età in cui potete iniziare a occuparvi di produzione cinematografica, così ho accettato ancor più volentieri l’invito ad essere qui per questo scambio reciproco”. Per la prima volta, all’ottavo giorno in Sala Green, nella sezione workshop dedicati ai giffoner (18-30 anni) si parla di distribuzione cinematografica insieme a Romeo, fondatore e direttore editoriale di I Wonder Pictures, la società che distribuisce in Italia “Everything Everywhere All at Once”, “The Whale” e “Navalny”, ovvero i tre film vincitori agli Oscar 2023. Dieci statuette in tutto: le sette del film dei Daniels, le due di quello con Brendar Fraser e quella come “miglior documentario” vinta dal ritratto del dissidente russo. Tutti usciti in Italia grazie a lui, al suo fiuto e alla sua casa di distribuzione, fondata nel 2013. “Da 10 anni siamo diversamente indipendenti. Avere una visione e cercare di flettere il mondo alla nostra prospettiva, proprio come il direttore Gubitosi ha fatto ben 53 anni fa con il Giffoni Film Festival, è il nostro core business”. Giornalista, critico cinematografico, organizzatore culturale e, dal 2013, fondatore del Biografilm Festival. Nello stesso anno ha messo su la I Wonder, che ama definire “distributori in chiave publisher” esattamente come fa un editore librario: “Scegliamo chi sono gli attori, chi i registi, quali le storie da raccontare”. Costruire una line-up cercando di fare meno errori possibili. “Nessuno voleva quel film (Everything), noi ci abbiamo creduto, sapevamo che il mercato italiano non si sarebbe fidato del suo potenziale risultato, fino a diventarne addirittura un caso. Poi è arrivato contemporaneamente The Whale. Il resto è storia”. Il momento perfetto per approfondire regia, scrittura, recitazione e numerosi altri aspetti creativi e tecnici del linguaggio cinematografico, e non solo. “Devo essere onesto. Non siamo più in grado di predire dove va a finire un film, perché sono caduti tutti i criteri: Non capire niente è il concetto che voglio trasferirvi, oggi, sul cinema: bisogna capire tutto e rompere continuamente le regole e le sicurezze se, oggi, volete fare questo mestiere”. Ogni tanto è importante lanciare delle sfide al proprio team di lavoro, pur rischiando, dunque: “Certe volte sento di avere un dovere nei confronti di un film piuttosto che di un altro – provando a spiegarsi meglio – C’è un piccolo film che ti piace molto e non vuoi lasciarlo andare senza che prima abbia alcun contatto con il pubblico”. Ma anche i flop sono inevitabili: “Riuscire a costruire un sistema in cui industrialmente ti puoi permettere anche di essere in perdita: un buon film ne ripagherà dieci mediocri”. Riportare nei cinema anche pellicole di repertorio, completamente restaurate, distribuite nella sezione Wonder Classic. Sulle prossime uscite, Romero anticipa: “A gennaio saremo in sala con “Quarto potere” di Orson Welles che è ancora un film gigantesco e meraviglioso”. Il 25 gennaio sarà la volta di un film dedicato all’Olocausto, a due giorni dalla Giornata della Memoria: “Ci siamo presi un gran rischio con “La zona d’interesse” che precederà di poco la cerimonia degli Oscar, ma siamo certi porteremo a casa un’altra decina di riconoscimenti”. Ad maiora.