“I bambini incontrano il Papa” e a lui confidano speranze e preoccupazioni: grandi emozioni per i 54 giffoner presenti a Roma

Una folla di settemila ragazzi, provenienti da 84 Paesi, ha incontrato lunedì 6 novembre Papa Francesco in Vaticano per condividere, “le loro speranze e preoccupazioni per il futuro”, tra loro anche oltre 54 giffoner e una delegazione composta dal fondatore di Giffoni Claudio Gubitosi, dal Presidente Pietro Rinaldi, dal responsabile delle relazioni istituzionali Davide Russo, dal Rup Vincenzo Barletta, da Francesca Somma del Dipartimento Amministrativo, da Rita Esposito del dipartimento comunicazione, da Nevia Claudia Gubitosi e il marito Vincenzo Forte.

L’evento “I bambini incontrano il Papa”, in Aula Paolo VI, è stato accompagnato dalla pubblicazione de “L’Enciclica dei bambini”, libro scritto a quattro mani da Padre Enzo Fortunato e Aldo Cagnoli, con la prefazione del Papa che scrive: “Cari bambini, vi abbraccio, e sappiate che il vostro Papa e ‘nonno’ farà di tutto perché possiate vivere in un mondo più bello e buono”.

L’incontro è stato patrocinato dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione e organizzato in sinergia con Comunità di Sant’Egidio, Cooperativa Auxilium, Trenitalia e Busitalia (società del Gruppo FS Italiane), Uffici Scolastici Regionali e con il sostegno del mondo francescano, della Fondazione PerugiAssisi e della Federazione Italiana Giuoco Calcio.

Davanti a una società in guerra l’uno con l’altro – ha dichiarato Padre Enzo Fortunato, tra gli organizzatori dell’evento – dove esistono contrapposizioni, muri ed esclusioni, una giornata mondiale dei bambini è il segno di un mondo diverso dove c’è posto per tutti, dove abita la pace e la fraternità. I bambini chiedono pace, rispetto e ascolto. È dovere del mondo degli adulti iniziare a prenderli sul serio”.

I canti, i cori di ovazione, gli applausi si sentivano fuori dall’Aula Paolo VI già un’ora e mezza prima dell’arrivo di Francesco. Boati di allegria genuina, quella di cui solo i più piccoli sono capaci, quasi a compensare il rumore di altre esplosioni, quelle di missili e bombe, che sconquassano in quest'”ora buia” della storia alcune zone del mondo.

“La guerra è scoppiata in tutto il mondo. Non solo in Palestina: è scoppiata nel Sud dell’Africa, è scoppiata nel Congo, è scoppiata nel Myanmar, è scoppiata in tutto il mondo. Sono guerre nascoste. Noi stiamo vivendo una guerra brutta e la guerra ci toglie la pace e ci toglie la vita. Dobbiamo lavorare per la pace. Tutti”, ha detto il Papa ai circa 7.500 bambini e bambine riuniti tutti in Vaticano.

Dal Vietnam e dall’Italia, dal Benin, dalle Isole del Pacifico e da Haiti, e naturalmente da territori feriti come Palestina (“che soffre tanto”), Siria e Ucraina, i gruppi, con bandiere, zaini e cappellini, sono arrivati all’alba di lunedì 6 novembre. Hanno trovato una inedita giornata primaverile, fatto velocemente file e controlli e, sventolando, i loro disegni e gli striscioni con scritte come “Grazie Papa Francesco”, “Guidaci tu” o semplicemente “Pace” con lo sfondo arcobaleno, hanno preso posto occupando l’intera Aula Paolo VI.

Nessuna sedia è rimasta libera, ma nessuno è rimasto seduto per tutto il tempo di preparazione all’arrivo del Papa, preceduto dal canto dell’Orchestra della Pace e del Piccolo Coro e dell’Antoniano con brani come “Bello il mondo” “Le tagliatelle di Nonna Pina”. Per due/tre volte in Aula si è udito solo il ronzio delle telecamere e i clic dei fotografi, quando dal palco è stato chiesto di osservare qualche minuto di silenzio per i loro coetanei “prigionieri della guerra e della fame”.

A scaldare ancor di più l’atmosfera, l’apparizione del noto cantante italiano Mr.Rain, protagonista del Festival di Sanremo 2023, che ha percorso il lungo corridoio dell’Aula fermandosi a salutare e scattare qualche foto con dei bambini malati. Proprio la sua hit Supereroi, in versione italiana e spagnola, ha accompagnato l’arrivo del Papa.

Giunto in anticipo, Francesco è entrato a sorpresa dal fondo dell’Aula per percorrere anche lui il corridoio e godersi il bagno di folla. A braccia aperte ha salutato, benedetto, raccolto regali, baciato neonati. Sul palco, dove campeggiava un enorme pallone a forma di mappamondo, ha trovato ad accoglierlo un gruppo di ragazzi dai 7 ai 10 anni che gli hanno dato il benvenuto: Pamela dalla Siria; Seraphim dall’Ucraina; Alessio dal Benin; Alejandro dal Guatemala; Tomas dall’Australia. Una piccola rappresentanza dei tanti bambini che “stanno soffrendo per i disastri climatici, per la guerra e la povertà”, ha detto Francesco: “Non dimentichiamoli!”.

“È stato uno dei momenti più emozionanti della mia vita e un’altra pagina importante della storia di Giffoni: l’incontro con Papa Francesco – ha detto Claudio Gubitosi –  tra gli oltre 6000 bambine e bambini di ogni parte del mondo nella gremitissima Sala Paolo VI in Vaticano, c’erano questi 54 giffoner con le t-shirt del festival e i loro docenti dell’Istituto comprensivo Don Milani-Linguiti di Giffoni, frequentanti il plesso di Vassi. La partecipazione dei ragazzi di Vassi mi ha fatto molto piacere in quanto sono nato proprio lì. Un ringraziamento va al dirigente scolastico Daniela Ruffolo e ai docenti che hanno accompagnato i ragazzi. Voglio ringraziare, inoltre, Padre Enzo Fortunato per questa straordinaria opportunità e per l’affetto che ci ha dimostrato. Ho avuto, insieme a mia figlia, il privilegio di salutare Papa Francesco e di scambiare qualche informazione sul nostro grandioso festival. I ragazzi di Giffoni sono tornati a casa felici, entusiasti ed emozionati”.

Circondato da cartelloni bianchi con la scritta Pace in varie lingue, il Papa ha poi firmato cappellini bianchi e accolto i doni presentatigli dentro cesti di legno: peluche, bambole, giochi, disegni, piantine.

 

 

 

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