“Non è uno sciopero fra i tanti. Sta cambiando i connotati di questa macchina meravigliosa che è il cinema e il video”: così Erri De Luca a Giffoni tv a proposito dello sciopero degli attori e degli sceneggiatori di cinema e televisione in corso a Hollywood.
“Non è uno sciopero fra i tanti. Sta cambiando i connotati di questa macchina meravigliosa che è il cinema e il video”: così Erri De Luca a Giffoni tv a proposito dello sciopero degli attori e degli sceneggiatori di cinema e televisione in corso a Hollywood.
“In America c’è uno sciopero del cinema perché c’è un sindacato degli scrittori e degli attori – afferma lo scrittore napoletano – Poiché è una grande industria, questa grande industria ha prodotto anche dei sindacati”. E ancora: “il reddito di questi lavoratori, cioè scrittori, sceneggiatori e attori, si è molto ridotto grazie alla diffusione dei canali streaming, dunque c’è un impoverimento di questa maestranza indispensabile del cinema. E perciò è avvenuta questa grande unione”. Questi lavoratori, spiega, “hanno bisogno di essere tutelati”. Erri De Luca sottolinea: “quello che piace a me, come scrittore, è che ci sia questa enorme unione di scrittori. Gli scrittori sono tutti individualisti, ma lì no, perché sono legati dentro questa grande industria del cinema. Quindi è una cosa molto importante perché non è uno sciopero fra i tanti. Sta cambiando i connotati di questa macchina meravigliosa che è il cinema e il video”. Lo scrittore, però, è scettico sulla possibilità che qualcosa di simile possa accadere altrove: “non credo che l’Italia, e anche altri parti del mondo, abbiano quella massa critica di lavoratori uniti e solidali, la possibilità di unione tra di loro, che c’è invece in America su grande scala. Noi siamo in una scala troppo ridotta per raggiugere quella massa critica capace di reagire come un corpo unico. Staremo a rimorchio di quello che questa lotta dei lavoratori del cinema produrrà come risultato”.