La memoria del Giffoni Film Festival racchiusa in un grande progetto “Gli anni di carta (1970-2000)”. Un progetto curato dalle strutture del festival che è stato finanziato dal Ministero della Cultura nell’ambito del PNRR.
La memoria del Giffoni Film Festival racchiusa in un grande progetto “Gli anni di carta (1970-2000)”. Un progetto curato dalle strutture del festival che è stato finanziato dal Ministero della Cultura nell’ambito del PNRR.
Si tratta di un importante lavoro di ricerca, catalogazione, conservazione, e di salvaguardia di un immenso patrimonio storico e culturale racchiuso nel Sistema Documentario Giffoni 50, che raccoglie immagini, film, lettere, testi che testimoniano le emozioni, le attività, gli abbracci, la gioia, la vita, insomma, che si è svolta all’interno del Festival nei primi trent’anni dalla sua nascita, gli anni dell’analogico. Tutto ciò sarà oggetto di un grande lavoro di digitalizzazione che verrà messo a disposizione dei ragazzi, delle loro famiglie, delle future generazioni e di chiunque sarà interessato a conoscere e ad approfondire il lungo e avvincente percorso del festival.
Presentato oggi presso la Multimedia Valley, Gli Anni di Carta costituisce un significativo traguardo per ciò che riguarda il passato, il presente e il futuro del festival. Durante la conferenza stampa sono intervenuti, Lucia Borgonzoni, Sottosegretario alla Cultura, Pietro Rinaldi, Presidente Giffoni Experience, Mario Ferrara, anima del Sistema Documentario Giffoni 50 e Gabriele Capone, Soprintendente Archivistico e Bibliografico della Campania. Ad introdurre i lavori Claudio Gubitosi, fondatore di Giffoni che ha portato i suoi saluti al Sottosegretario Borgonzoni. Presenti in sala Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Pompei, e Chiara Sbarigia, presidente del CdA di Istituto Luce-Cinecittà
«Tornare a Giffoni per me è tornare a casa – dice il Sottosegretario Lucia Borgonzoni, Sottosegretario al Mic, durante la conferenza stampa- Grazie per quello che il Giffoni ogni anno fa ampliando sempre di più le sue attività ed iniziative. Quando si parla di cultura è fondamentale salvare la memoria, riuscire a far rivivere il passato attraverso lo strumento della digitalizzazione. Io sono felice di quello che il Ministero ha fatto per il Giffoni, che è ancora poco rispetto a quello che il Giffoni ha fatto per tutti noi. Il mio impegno ora è quello di trovare tutte le risorse necessarie affinché vengano completati i lavori di costruzione del Museo Testimoni del Tempo e dell’Arena, edifici importanti affinché possano diventare una testimonianza tangibile per le generazioni future».
Obiettivo di “Gli Anni di Carta” è quello di esaminare i materiali dei primi trent’anni del festival contenuti nel Sistema Documentario Giffoni 50 e dopo una analisi sistematica, un processo di digitalizzazione e catalogazione, presentarli in una nuova veste per renderli protagonisti di un racconto moderno e accattivante. Tutto il materiale una volta digitalizzato sarà stivato in un sistema Nas (network attached storage). La fase di digitalizzazione sarà effettuata con strumentazioni diverse ed in formati diversi in funzione della natura del documento, del loro utilizzo futuro e della conservazione. Al termine del processo le varie raccolte archivistiche sistematizzate e digitalizzate con il progetto “Gli anni di carta”, saranno protagoniste di una nuova forma di comunicazione, creativa e versatile, in un habitat strettamente collegato con le giovani generazioni e con le nuove tecnologie.
«Il Sistema Documentario Giffoni 50 – spiega Mario Ferrara – è composto da diverse parti fra cui l’archivio storico, cineteca, fototeca e biblioteca. Dell’archivio storico fanno parte più di 1400 faldoni tutti catalogati, di cui per noi importanti sono 350 che contengono tutte le schede dei film che per i primi trent’anni sono stati proiettati al Festival, ciò che io definisco I film di carta, poi abbiamo la sezione cineteca con circa 20mila film in concorso e fuori concorso e i cortometraggi. La fototeca è composta da due tipi di fonti ossia le diapositive e le foto digitali e infine la biblioteca specializzata in volumi che parlano di cinema. Una collezione che si è ampliata anche grazie alla donazione di libri da parte di alcuni dipartimenti dell’UNISA, che oltre ai circa 600 a nostra disposizione, se ne sono aggiunti circa altri 2mila. Infine, la raccolta museale che comprende tutto ciò che i personaggi del cinema che sono passati di qui ci hanno lasciato».
A far parte della raccolta di cimeli e oggetti ci saranno anche alcune unicità. «Nei primi trent’anni del Giffoni – spiega Pietro Rinaldi, Presidente dell’Ente Autonomo Giffoni Experience – ogni ospite che ha preso parte al festival ha lasciato qualcosa. Abbiamo la 16mm di Antonioni e un patrimonio storico che il giornalista Rai Tonino Pinto ci donato con un atto notarile».
Le prime lettere scritte a mano faranno parte anche della collezione «Abbiamo in archivio persino le prime lettere scritte da me nel 1971», racconta Claudio Gubitosi, ideatore e fondatore del Giffoni Film Festival.
Gli Anni di Carta diventerà uno storytelling a tutto tondo, un progetto innovativo ed interattivo che avrà lo scopo di creare una nuova narrazione della storia del Giffoni Film Festival «La logica del processo di digitalizzazione è quella della trasmissione – continua Ferrara – ogni elemento delle diverse parti del progetto illustrerà ciò che abbiamo creato e ciò che abbiamo raccontato. La domanda che ci siamo posti all’inizio del processo è stata come comunicare tutto ciò? Attraverso la creazione del Museo testimoni del Tempo in costruzione, attraverso l’ampliamento della piattaforma web giffoni.it e attraverso il Festival. L’anno prossimo per esempio si potrebbe pensare a una sezione sul cinema del riuso».
Il processo di digitalizzazione si svilupperà seguendo diversi sistemi, il primo fra tutti riguarda la catalogazione. «Immaginare un archivio è un atto di riconoscimento dell’importanza della conservazione del patrimonio storico, culturale e narrativo del Giffoni e tale archivio rappresenta soprattutto un atto di generosità di Giffoni nei confronti di tutti noi – spiega Gabriele Capone, Soprintendente Archivistico e Bibliografico della Campania – Il nostro impegno, insieme ad altri che abbiamo preso, è quello di sviluppare e portare avanti un processo dettagliato di catalogazione e il materiale che abbiamo a disposizione è straordinario. Si tratta questa di una necessita impellente, creare cioè uno spazio che faccia da contenitore a una delle meraviglie del nostro paese».