“Diciamo no alla guerra e alla violenza”, è il grido dei ragazzi di School Experience 3

Terza giornata di attività nell’ambito della tappa di Nuoro del festival dedicato alle scuole organizzato da Giffoni e promosso dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito

E’ il rifiuto senza se e senza ma della guerra e di ogni forma di violenza a tenere insieme le riflessioni degli alunni e degli studenti nell’ambito della terza giornata della tappa di Nuoro di School Experience 3, il festival itinerante dedicato alle scuole organizzato da Giffoni e promosso da Ministero della Cultura – Direzione Generale per il Cinema e l’Audiovisivo e Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Le attività, che rientrano nell’ambito del Piano Nazionale Cinema e Immagini per la Scuola, si svolgono presso l’auditorium dell’Istituto Tecnico Commerciale “Salvatore Satta” di NuoroLa tappa è organizzata in collaborazione con l’associazione Nuovi Scenari e con la cooperativa Verdi Scenari guidata da Giuseppe D’Antonio.

Oggi erano presenti le rappresentanze della Scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo “Pietro Borrotzu” di Nuoro, della Scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo “Mariangela Maccioni” di Nuoro e della Scuola Primaria dell’Istituto Comprensivo Desulo plesso di Tonara.

Per la prima proiezione, nell’ambito della sezione “Feature Experience +11”, i ragazzi delle scuole secondarie di primo grado hanno potuto vedere il film Quando Hitler rubò il coniglio rosa, una coproduzione svizzero/tedesca con la regia di Caroline Link, tratto dall’omonimo e celebre romanzo per ragazzi, basato sull’infanzia della scrittrice Judith Kerr e pubblicato per la prima volta nel 1971.

Ambientato tra la Germania, la Svizzera, la Francia e l’Inghilterra nel 1933 racconta gli anni dell’ascesa del Fuhrer tedesco e parallelamente l’odissea di una famiglia di ebrei costretti a lasciare Berlino per sfuggire ai nazisti. Gli occhi con cui la storia fluisce sono quelli della piccola Anna, una bambina di 9 anni costretta a lasciare tutto, senza avere nessuna colpa, e veder così sfumare la sua infanzia simbolicamente rappresentata dal coniglio rosa.

Il film ha fortemente colpito i giovani spettatori che hanno compreso il senso della storia, hanno provato ad immedesimarsi nei piccoli protagonisti, loro coetanei, tracciando dei confronti molto efficaci con la contemporaneità pure caratterizzati da conflitti – uno su tutti l’Ucraina – e dal dramma di chi è costretto a lasciare la propria terra, le proprie radici, i propri affetti. La Shoah continua ad essere l’esempio più efficace di una violenza nera e senza alcuna possibilità di essere giustificata e compresa.

Di queste cose – ha detto Riccardo nel corso del dibattito coordinato dal facilitator Orazio Cerino – bisogna parlarne perché queste persone sono sopravvissute ad una delle cose più terribili accadute nella storia dell’umanità”. Il riferimento è ai sopravvissuti che hanno deciso di fare testimonianza perché non si verifichi mai più che qualcuno decida di mettere a morte qualcun altro per la sola colpa di esser nato.

Tante e contrastanti le emozioni emerse dalla visione: dalla rabbia alla tristezza fino alla compassione per due ragazzini che hanno dovuto cambiare tutta la loro vita, arrivando a patire la fame e a doversi ambientare per tante volte in Paesi diversi con lingue sconosciute. Tutti hanno riconosciuto nel coniglio rosa di Anna, finito nel fondo di un baule e requisito dai nazisti, il sogno di un’infanzia rubata e tradita.

A seguire i ragazzi delle scuole secondarie hanno avuto modo di guardare alcuni cortometraggi nell’ambito della sezione “Short Experience +11”.

Con il secondo blocco di proiezioni, dedicato agli alunni delle scuole primarie, ha fatto il suo debutto nella tappa sarda di School Experience 3, la sezione “Your Experience +6”. Si tratta di cortometraggi realizzati interamente da istituti scolastici nell’ambito di diversi progetti dedicati all’audiovisivo tra i banchi. Esperienze molto interessanti e che fanno emergere con forza la creatività dei ragazzi, il loro desiderio di esprimersi e di condividere emozioni.

Anche in questo caso a farla da padrone la condanna della violenza. I piccoli spettatori hanno apprezzato moltissimo il corto Raggiungere di Antonio Spetrini, realizzato in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Centro di Casalecchio di Reno. Storia di partigiani in un intrigo mozzafiato con un mistero da risolvere. Il cortometraggio prende spunto da un efferato crimine di guerra, l’eccidio del cavalcavia di Casalecchio di Reno in seguito al quale furono uccisi per mano nazista tredici partigiani. Ancora una volta emerge la potenza della memoria come strumento per evitare che il male possa compiersi ancora ed ancora. Non sempre questo accade, ma le nuove generazioni posseggono il seme della speranza che va coltivato. Anche grazie al cinema.

Interesse è stato mostrato, ancora, per due cortometraggi che hanno ripercorso episodi di un passato molto recente, quello legato alla pandemia con le limitazioni che i bambini soprattutto hanno dovuto patire, a cominciare proprio dalla scuola che è stata fortemente penalizzata negli anni del Covid. Si tratta di Alice nella Dad delle meraviglie realizzato dagli alunni dell’Istituto Comprensivo “Margaritone” di Arezzo e di Essere scuola di Luca Annovi con la partecipazione degli studenti dell’Istituto Comprensivo “Rita Levi Montalcini” di Roma. La visione di questi due cortometraggi ha dato la possibilità agli alunni presenti in sala di ricordare i giorni della didattica a distanza o quelli dei banchi singoli e delle mascherine obbligatorie. Per gli adulti l’opportunità di non dimenticare quanto bravi siano stati questi bambini a sostenere il peso delle limitazioni.

School Experience Nuoro (2)

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