Cinquanta giffoner a Torino per la premiere Netflix “La legge di Lidia Poët”: scopri come partecipare

Ancora una sorpresa voluta da Giffoni Netflix per 50 giffoner maggiorenni che, lunedì 13 febbraioalle 20 a Torino, avranno la possibilità di assistere alla premiere di “La legge di Lidia Poët”, alla presenza del cast artistico della serie che sarà disponibile sul servizio di streaming a partire dal 15 febbraio

I primi cinquanta che si candideranno avranno  l’opportunità di tuffarsi in questa avvincente storia in anteprima, insieme ai protagonisti e di vivere la travolgente esperienza del red carpet. La storia è ambientata nella Torino di fine 1800. Una sentenza della Corte d’Appello dichiara illegittima l’iscrizione di Lidia Poët all’albo degli avvocati, impedendole così di esercitare la professione solo perché donna. Senza un quattrino ma piena di orgoglio, Lidia trova un lavoro presso lo studio legale del fratello Enrico, mentre prepara il ricorso per ribaltare le conclusioni della Corte. Attraverso uno sguardo che va oltre il suo tempo, Lidia assiste gli indagati ricercando la verità dietro le apparenze e i pregiudizi. Jacopo, un misterioso giornalista e cognato di Lidia, le passa informazioni e la guida nei mondi nascosti di una Torino magniloquente. Nel cast Matilda De Angelis nel ruolo della protagonista, ed Eduardo Scarpetta in quello del giornalista Jacopo Barberis. Pier Luigi Pasino è Enrico Poët, fratello di Lidia, mentre Sara Lazzaro e Sinéad Thornhill sono rispettivamente Teresa Barberis, moglie di Enrico, e Marianna Poët, la loro figlia. Dario Aita è Andrea Caracciolo. La serie è diretta da Matteo Rovere e Letizia Lamartire, mentre la scrittura è di Guido IuculanoDavide OrsiniElisa DondiDaniela Gambaro e Paolo Piccirillo. Quella di Lidia Poët è una storia vera. La donna, infatti, discusse una tesi che riguardava la condizione femminile nella società e il diritto di voto alle donne e si laureò in giurisprudenza nel 1881. Dopo due anni di praticantato superò l’esame di abilitazione alla professione forense e chiese di essere iscritta all’Ordine degli Avvocati e Procuratori di Torino. La sua richiesta venne osteggiata da alcuni colleghi ma fu accolta nell’agosto 1883. Così divenne la prima donna ad esercitare l’avvocatura in Italia. A novembre dello stesso anno, però, la Corte di Appello di Torino annullò la sua iscrizione all’albo, dichiarando che le donne non potevano essere ammesse all’esercizio della professione forense. Si trattava infatti di un ufficio pubblico e l’accesso a tali uffici era consentito dalla legge ai soli uomini. La Poët  continuò a collaborare con suo fratello Enrico nonostante la mancata iscrizione all’Ordine che arrivò solo nel 1920, grazie alla legge Sacchi. Un esempio di grandissima attualità a cui Torino, nel luglio del 2021, ha voluto rendere omaggio intitolandole una parte del parco che sorge di fronte al Palazzo di Giustizia.

La produzione è Groenlandia, una società indipendente tra le più importanti e attive oggi in Italia. Nata dall’incontro tra i registi Matteo Rovere e Sydney Sibilia, ha l’obiettivo di costruire e realizzare storie capaci di valorizzare e rinnovare la grande tradizione dell’audiovisivo italiano, anche nel panorama internazionale.

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